Culture
Busi: "Lo Strega, fine di un sogno altrui di mezza primavera”
LA POLEMICA DEL GIORNO DOPO
ECCO LA CINQUINA DELLO STREGA 2013 Si chiuso ieri il “seggio elettorale” per la prima votazione, quella che designa la cinquina dei finalisti all’edizione 2013 del Premio Strega, promosso dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci in collaborazione con Liquore Strega. Come sempre Casa Bellonci è stata gremita da molti dei 400 Amici della domenica, il corpo elettorale del premio, eredi di un rito che si ripete solennemente da oltre sessant’anni e che quest’anno per la prima volta è stato anche trasmesso in diretta streaming sul sito www.premiostrega.it. Al termine dello scrutinio (408 su 460 votanti (di cui 160 voti online), pari all’88,69%; 2 schede bianche) il presidente di seggio Alessandro Piperno, vincitore del Premio Strega 2012, affiancato dal presidente della Fondazione Bellonci Tullio De Mauro, ha annunciato ufficialmente la Cinquina di libri e autori finalisti, che sono: Le colpe dei padri (Piemme) di Alessandro Perissinotto con voti 69 Resistere non serve a niente (Rizzoli) di Walter Siti con voti 66 Figli dello stesso padre (Longanesi) di Romana Petri con voti 49 Mandami tanta vita (Feltrinelli) di Paolo Di Paolo con voti 45 Nessuno sa di noi (Giunti) di Simona Sparaco con voti 36 I voti degli altri candidati esclusi dalla seconda votazione del 4 luglio:
Romanzo irresistibile della mia vita vera (Marsilio) di Gaetano Cappelli con voti 27 Sofia si veste sempre di nero (minimum fax) di Paolo Cognetti con voti 23 Il cielo è dei potenti (Edizioni e/o) di Alessandra Fiori con voti 22 Apnea (Fandango) di Lorenzo Amurri con voti 21 El especialista de Barcelona (Dalai) di Aldo Busi con voti 18 Atti mancati (Voland) di Matteo Marchesini con voti 15 Cate, io (Fazi) di Matteo Cellini con voti 11 Questo risultato comprende i 400 voti degli Amici della domenica (in cui sono inclusi i voti collettivi di scuole, istituti culturali e circoli di lettura) e i 60 voti dei lettori “forti” segnalati da altrettante librerie associate all’ALI distribuite in tutto il Paese. Le preferenze dei voti collettivi sono così espresse: - i dieci comitati italiani della “Società Dante Alighieri” hanno votato per Alessandro Perissinotto; - le 30 scuole romane dell’Anno Stregato hanno espresso la loro preferenza per Lorenzo Amurri; - il Liceo Einstein di Berlino ha votato per Paolo Cognetti;
- gli Istituti Italiani di Cultura hanno votato Paolo Di Paolo (Atene), Walter Siti (Il Cairo), Paolo Cognetti (Helsinki), Aldo Busi (Kiev, Ucraina), Matteo Cellini (Los Angeles), Lorenzo Amurri (Montréal), Gaetano Cappelli (Mosca), Walter Siti (Tokyo), Walter Siti (Karl Franzens-Universität Graz)
Scrittori, editori, editor, interviste, recensioni, librerie, e-book, curiosità, retroscena, numeri, anticipazioni... Su Affaritaliani.it tutto (e prima) sull'editoria libraria |

di Antonio Prudenzano
su Twitter: @PrudenzanoAnton
"Il Premio Strega? Mi ricorda tanto l'Isola dei Famosi... Quando ero tra i concorrenti, tutti ne parlavano. Poi sono tornato in Italia, e quel reality è sparito... Vedremo che fine farà lo Strega". Aldo Busi è rimasto fuori dalla cinquina con il suo El especialista de Barcelona (Dalai), solo decimo, con 18 voti (nel box a destra i particolari sulla serata di ieri in Casa Bellonci). Al telefono con Affaritaliani.it dalla sua casa di Montichiari, lo scrittore conferma la sua opinione nei confronti del premio romano. "Mi aspettavo questo risultato e lo speravo ardentemente, ho sempre vissuto questa cosa come un crimine estetico contronatura, m’è andata bene". All'autore di Seminario sulla gioventù chiediamo se a questo punto il suo rapporto con i premi letterari si chiude qui: "Di sicuro, posso dire che allo Strega non permetterei ad alcun altro editore di tornarci neppure se, a differenze di Dalai, facesse qualcosa a parte inviare le copie d’uso...".
Ma Aldo Busi sta lavorando a un nuovo romanzo? "La verità è che al momento non ho neppure un editore... Comunque penso a un nuovo romanzo dal 2004. Quando sentirò l'urgenza, mi metterò a scriverlo. Vedremo...". Nel frattempo, però, lo scrittore ha già pronto un altro libro in cerca di editore: "Si intitola E baci e consta di 540 pagine. Non ho alcuna fretta, un contratto l’ho già respinto per insufficiente motivazioni a pubblicarlo, quindi non per ragioni di soldi”.
L'autore di Vita standard di un venditore provvisorio di collant e Sodomie in corpo 11, solo per citare due dei suoi libri più noti, è uno dei pochi che non si fa problemi a parlare di soldi: "Certo, ci tengo alla mia indipendenza, letteraria, editoriale ed economica. Proprio per questo, se l'organizzazione del premio Mondello, che mi ha conferito il riconoscimento alla carriera che nelle scorse settimane ho rispedito al mittente, invece di una medaglia d'oro mi avesse proposto cinquantamila euro, avrei potuto accettare il riconoscimento. Che carriera avrei mai fatto se accettassi un Premio alla Carriera per una medaglietta di nessun valore in cambio di tre giorni della mia vita per andare a ritirarla? Una carriera da coglione. E poi che carriera avrei mai fatto io mica ancora l’ho capito”.
Tornando allo Strega, Busi nelle scorse settimane non ha certo speso parole gentili per gli altri scrittori in gara allo Strega: "Non c'è tema", conferma.
Ma tra gli autori italiani contemporanei, Aldo Busi ne apprezza qualcuno? "Parliamo del momento. Ho cominciato a leggere l'ultimo romanzo di Paolo Di Stefano, Giallo d'Avola (Sellerio), che è scritto molto bene, con una cura per i dettagli e il parlato rara, in cui, per esempio, i cognomi vengono prima o dopo il nome a secondo del punto di vista di chi li nomina, cosa che nessuno, a parte me, saprebbe fare. E sto anche leggendo un libro da poco riproposto da Elliot, La traduzione di Silvano Ceccherini, è un grande romanzo italiano uscito nel 1963 per Feltrinelli. Ovviamente quell'anno i giurati dello Strega lo ignorarono e il testo che lo vinse, riletto oggi, non tiene, appartiene addirittura a due secoli fa, questo di Ceccherini sembra uscito stamattina...".