Culture
Dina Luce è morta: addio alla regina della radio, voce soave ma ferrea
"Mi stupisce come spettacolo e giornalismo siano smemorati con alcuni. Figli e figliastri. È un peccato: Dina era una firma importante. La ricorderò sempre"
Dina Luce, giornalista, scrittrice, conduttrice radiofonica e televisiva, è venuta a mancare due anni fa nel silenzio dei media
La notizia è arrivata come un lampo a ciel sereno: "Dina Luce se n'è andata". A comunicarlo è stato Mariano Sabatini, scrittore, giornalista e autore radiofonico e televisivo, che con Luce aveva lavorato.
"L'ho saputo soltanto oggi, nel silenzio generale", scrive Sabatini sulla sua pagina Facebook. Un silenzio lungo quasi 2 anni, visto che la morte di Dina Luce è avvenuta il 22 giugno 2020. "Incredibilmente nessuno l'ha scritto. Lo faccio qui, ora, in grave ritardo, per rendere omaggio alla sua professionalità unica. Era stata la regina della radio, al fianco di Maurizio Costanzo nello storico Buon pomeriggio, poi mille altre trasmissioni, ore e ore di parole sempre dense, intelligenti, pensate. Una voce ferrea nella sua apparente soavità. E poi, libri, articoli, programmi televisivi."
Raggiunto da Affaritaliani.it Mariano Sabatini ha spiegato: "Per caso oggi ho stretto amicizia con la nipote che mi ha dato la triste notizia, mi ha molto addolorato perché da lei e con lei ho imparato tanto. Anche cosa non fare. Per lungo tempo siamo stati assidui. Poi le strade si sono divise. Mi stupisce sempre come il mondo dello spettacolo e del giornalismo - lei era un premio Saint Vincent - siano smemorati con alcuni. Figli e figliastri. È un peccato perché Dina Luce è stata una firma importante. La ricorderò per sempre".
Nata nel 1931, nome all'anagrafe Dina Del Fante di Castel Arcione, Dina Luce ha esordito nel gionalismo nel 1953, con Momento-sera, quotidiano politico-informativo. Dagli anni Sessanta ha collaborato con diverse testate nazionali, quotidiani e nazionali: L'Europeo, Oggi, Gioia, Il Tempo, Il Giornale, Noi, Consigli Pratici, Tuttosport, Avvenire e con Intimità.
Nel 1965 sbarca in radio curando la rubrica Zoom su incarico di Luciano Rispoli. Lavora a Teleobiettivo e cura diverse trasmissioni per i lavoratori italiani emigrati in Germania. Nel biennio successivo collabora con Il giornale delle donne che, nel 1969, diventerà Lei, settimanale radiofonico al femminile. È il 1968 quando intraprende un viaggio di 34 giorni per l'Australia con l'obiettivo di intervistare gli immigrati italiani. Nel 1970, e per tre stagioni, conduce il programma radiofonico Buon Pomeriggio, con Maurizio Costanzo.
Il 1971 vede l'esordio di dina Luce in televisione, con la conduzione di Ore 13 e Ore 20 con Bruno Modugno. Conduce poi Insieme con Dina, talk show quotidiano su Telemontecarlo. Dopo essersi dedicata al lavoro di ufficio stampa nel mondo del teatro, e essersi presa una lunga pausa dal mondo televisivo, torna in tv nel 1996 con Confidenzialmente con Dina Luce.
Per Il Giornale diretto da Vittorio Feltri, dal 1994 al 1998, ha curato la rubrica Giochi di luce. Nel 2014 le viene intestata e diventa presidentessa della Fondazione Dina Luce, un'organizzazione no profit che sviluppa progetti solidali sul rispetto dei diritti umani e dell'ambiente.