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Culture
I film di Yervant Gianikian sulla Rai. Intervista esclusiva al regista

Sabato 11 marzo 2023 RAI3 dalle 01.45 alle 07.00 (315’). Fuori Orario cose (mai) viste 2022/2023 puntata n. 96
di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Fina Francia Luciani Turigliatto

presenta

CINEMA ANNI VITA

OMAGGIO A YERVANT GIANIKIAN E ANGELA RICCI LUCCHI

I DIARI DI ANGELA - NOI DUE CINEASTI. CAPITOLO II PRIMA VISIONE TV
(Italia, 2019, col., e b/n, dur., 104’46’’)
Regia Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi

I diari di Angela – Noi due cineasti. Capitolo secondo racconta la nostra vita privata innanzitutto,
rivela ciò che vivevamo mentre i film in cantiere – sulla violenza delle guerre, sul Colonialismo e il
Fascismo – prendevano forma. Il film riprende gli scritti dei soldati, dei mutilati e dei prigionieri
della guerra. Le pagine descrivono alcuni luoghi delle battaglie, i confini dell’Impero Austro-
Ungarico, mostrano il volto e lo sguardo acuto di Freya Stark ad Asolo e fanno ripensare alla voce
inconfondibile di Walter Chiari in Armenia sovietica.

In quegli anni contemporaneamente alla Trilogia della guerra lavoravamo a La marcia dell’uomo, una grande installazione. Poi ci siamo dedicati al Trittico del Novecento, iniziato nel 2002 e terminato nel 2008 per il Mart di Rovereto. Tra i tanti temi sviluppati ci sono la fine della Seconda guerra mondiale, la fame, e il miracolo economico. Nel nuovo film c’è l’essenza della nostra missione artistica, storica e politica. La
promessa fatta ad Angela si rinnova e splende ancora attraverso la scrittura appassionata delle sue
pagine che senza barriere attraversano la cruna stretta, oscura, del mondo violento.
«Ho sentito l’urgenza di continuare con I diari di Angela – Noi due cineasti.

Capitolo secondo, per me un mondo di simboli e colori. Il nostro lungo viaggio insieme non può che essere di nuovo risignificato. Mi inoltro, con non poco pudore, nella seconda parte del film che nel 2018 ha trovato
accoglienza in tutto il mondo. Ho riflettuto a lungo su come utilizzare ancora le sue parole, i disegni
e i suoi silenzi. Io e Angela abbiamo filmato e scritto due diari paralleli. Le immagini da me riprese
in giro per l’Europa, per l’America e altrove, incontrano perfettamente i suoi testi» (Yervant
Gianikian, dal catalogo della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia del 2019)

I DIARI DI ANGELA – NOI DUE CINEASTI. CAPITOLO I PRIMA VISIONE TV
(Italia, 2018 col., e b/n, dur., 127’13’’)

di Yervant Gianikian, Angela Ricci Lecchi

Ogni giorno, da sempre, Angela tiene un diario, scritto e disegnato, fatti pubblici, privati, incontri, letture, tutto vi viene registrato. Anche il resoconto di due viaggi in Russia (1989 -1990). Cadeva l’URSS. Diario su librini cinesi, sin da prima di Dal Polo all’Equatore (1986), del nostro ininterrotto lavoro sulla violenza del Novecento. Dai nostri tour negli Stati Uniti con i Film Profumati di fine anni Settanta, all’Anthology Film Archive di New York, a Berkeley Pacific Film Archive... Rileggo ora questi diari e rivedo il film-diario di tutti questi anni, sono rimasto da solo, dopo molti anni di vita e di lavoro d’arte insieme. L’ho portata sulle Alpi Orientali che amava e dove insieme camminavamo. Angela rivive per me nelle sue parole scritte a mano, con grafia leggera, che accompagnano i suoi disegni, gli acquarelli, i rotoli lunghi decine di metri. Guardo i nostri film privati, dimenticati. Registrazioni che stanno dietro al nostro lavoro di rilettura e risignificazione dell’archivio cinematografico documentario. La vita di ogni giorno, fatta di cose semplici, le persone vicine che ci accompagnano, la ricerca nel mondo dei materiali d’archivio, un viaggio nell’Armenia sovietica con l’attore Walter Chiari. Testimonianze che nel corso del tempo abbiamo raccolto.

"È il mio ricordo di Angela, della nostra vita. Rileggo questi quaderni e ne scopro altri a me sconosciuti. Nuovi elementi nei suoi ultimi scritti e nei disegni: sulla Linea Gotica da bambina, in “prima linea “, nella Seconda guerra mondiale. La scuola d’arte con Oskar Kokoschka in Austria. Le pagine intorno a lui. Dresda. Sud Tirolo, la casa dove Mahler compone il Canto della Terra, il suo amore per Alma Mahler, la costruzione della bambola con le sue sembianze, l’ossessione dell’artista.

I “bambini folli” di Angela nella scuola speciale che le fanno abbandonare l’arte per un impegno civile durato anni, al fine di aiutarli. Per poi tornare con forza al lavoro d’arte compiuto insieme. Un ultimo rotolo privato contiene tutto il suo vissuto infantile, famigliare, pubblico. Il mio sforzo. Rivedere l’insieme dei quaderni del Diario infinito di Angela e lo sguardo all’indietro dei nostri film privati, che accompagnano la nostra ricerca. Il mio disperato tentativo di riportarla al mio fianco, di farla rivivere, la continuazione del nostro lavoro come scopo, missione attraverso i suoi quaderni e disegni, una sorta di mappa per l’agire ora, che ne contiene le linee direttrici e ne prevede la continuazione. Angela ed io abbiamo predisposto nuovi importanti progetti da compiere. La promessa, il giuramento, di continuare l’opera". (Yervant Gianikian, dal catalogo della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia del 2018).

CONVERSAZIONE CON YERVANT GIANIKIAN
(Italia, 2023, col., dur., 30’ ca)
A cura di: Roberto Turigliatto

Yervant Gianikina parla del suo lavoro con Angela Ricci Lucchi, i film, i viaggi, la ricerca e l’uso dei materiali di archivio, il filo rosso dell’indagine sulla violenza del Novecento che attraversa tutta la loro opera e che ritorna nel nuovo secolo.

A PROPOS DE NOS VOYAGES EN RUSSIE   
(Italia, 2016, b/n e col., dur., 55' 57’’)
Di: Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi

A propos de nos voyages en Russie è un'ulteriore tappa del lungo, straordinario lavoro che da anni i due cineasti hanno perseguito per rielaborare e tutti i materiali sulle avanguardie russe raccolti in anni di lavoro e incontri nel corso dei loro viaggi, fino a formare una grande costellazione che è stata presentata recentemente sotto forma di installazione a Kassel e Rotterdam. La Russia, la sua cultura e i suoi conflitti, gli anni Venti e Trenta le avanguardie artistiche perseguitate dal potere. Gianikian e Ricci Lucchi ci aprono il prezioso laboratorio della loro creazione: vecchie pellicole, fotografie dell’era zarista, della rivoluzione russa e degli anni a seguire, gli acquerelli di Angela Ricci Lucchi, commenti, testi (Cechov, Anna Achmatova, Nina Berberova, Tolstoj, Slovskij, Puskin, Mandel’stam), fiabe per bambini E poi le figure incontrate nei loro viaggi in Russia, “archivi viventi” ai quali i due cineasti vogliono restituire presenza e voce. Scopriamo così i materiali che nutrono un nuovo in preparazione, Nos voyages en Russie, che fanno di questo, come indica il suffisso del titolo, “A propos de”, “A proposito di” una sorta di catalogo. A poco a poco però questi appunti acquistano una dimensione autonoma che racchiude un universo la sfera intima degli artisti. Nos voyages en Russie verrà presentato successivamente in forma di installazione a Kassel e al Festival di Rotterdam.

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