Culture

Intelligenza artificiale, un libro scritto da ChatGPT-4: "Imito, dunque sono?"

di Ludovica Manusardi Carlesi

Su Affaritaliani.it la recensione del primo volume scritto dall'IA: “Imito, dunque sono?”

Il libro sgombra queste paure proprio perché nelle risposte fornite si evince che l’IA non è un’intelligenza simile a quella umana, ma di tipo sostanzialmente diverso. Le risposte provengono infatti dall’acquisizione di una quantità enorme di dati che aumentano esponenzialmente secondo dopo secondo e quindi sono di tipo statistico e non dettate da autocoscienza.

Lo sforzo di ideazione e di redazione da parte di ChatGTP-4 è stato sollecitato da una specie di gioco, -serio e per nulla semplice- di botta e risposta, formulato nella struttura di un prompt  preciso ma versatile dal curatore del testo Paolo Bottazzini. Le elaborazioni fornite da ChatGTP-4 sono state quindi trascritte in modo fedele includendo limiti di trattazione ed errori. Anche il sommario è stato è stato articolato dal dispositivo seguendo una narrazione storica che parte dalle origini (Alan Turing e la macchina universale) per arrivare fino ai nostri giorni esaminando via, via elementi di matematica e di logica, le architetture dei sistemi, i progetti e i paradigmi, fino alle reti neurali di cui oggi celebriamo i successi e le loro applicazioni.

I due ultimi capitoli sono dedicati alle implicazioni sociali e etiche, temi decisivi per esplorare le ipotesi sul futuro dell’IA e sulla governance che dovrebbe regolarne la convivenza con la società degli uomini.