Culture
Mostre/ L'arte di Basquiat: dalla New York City Subway a SoHo
Il MUDEC, Museo delle Culture di Milano, ospita la mostra “Jean-Michel Basquiat”
di Simonetta M. Rodinò
Le creazioni di Basquiat sono una fusione di simboli, scritte e colori. Non quelli della pittura tradizionale applicati con la capacità acquisita dagli studi; sono i colori della strada, della città, violenti e sbiaditi, sovrapposti come i manifesti pubblicitari che lasciano apparire gli strappi.
Il MUDEC, Museo delle Culture di Milano, ospita la mostra "Jean-Michel Basquiat": un centinaio di lavori realizzati dall'artista - nato a Brooklyn nel 1960 da padre haitiano e madre portoricana - tra il 1980 e il 1987 e provenienti dalla collezione di Yosef Mugrabi, iniziata quando il giovane writer era ancora vivo.
La rassegna che segue più che un percorso cronologico un accorpamento di lavori assonanti è scandita dai luoghi che hanno influenzato la sua creatività. Aprono l'esposizione tre significative opere presenti alla mostra tenutasi a Modena nel 1981. Seguono poi quelle realizzate nello studio di Prince Street, 1981?82, nello studio di Crosby Street, 1982?83, nello studio di Great Jones Street, 1984?88. Chiude l'esposizione una sezione dedicata alle collaborazioni con l'amico Andy Warhol.
Inquieto e ribelle, figlio di una generazione vissuta con le immagini televisive dei cartoon, Basquait non ne acquisisce l'aspetto puramente formale quanto lo spirito narrativo.
Il set su cui SAMO - acronimo di "Same Old Shit" (la solita vecchia merda) - si esprime è New York, dove ha inizio la vita intensa e sradicata nutrita fino al 1980 di graffitismo. Giovane e senza una particolare formazione artistica comincia tracciando slogan con lo spray sui muri degli edifici e nella metropolitana, dal centro di Manhattan a Brooklyn, dove abita.
"Basquiat tenta una riappropriazione, in seguito a quella operata dalle avanguardie storiche, di un'espressività tribale, cioè di un'arte prodotta da africani per gli africani nel quadro di un
sistema culturale ricco di precisi valori formali", spiega Gianni Mercurio, curatore della mostra insieme a Jeffrey Deitch, amico dell'artista.
Credit Photo Nick ZonnaGuarda la gallery
La sua è un'arte integrata con altre espressioni della società contemporanea: musica, danza, teatro, ma anche agonismo sportivo e politico. Perché Basquiat ha impresso sul substrato genetico del tribalismo - inteso come "arte della tribù" - la sua memoria personale e quella collettiva della sua generazione.
Così l'artista nero porta nei suoi lavori gli atleti neri, divenuti simboli della vittoria nello sport, e i musicisti, che ritornano incessantemente nei suoi dipinti: strumenti musicali come trombe e sax, frequenti omaggi a Charlie Parker, in assoluto il più amato. Non a caso la corona che ricorre nei suoi dipinti chiama sul piano simbolico la regalità della cultura dei neri.
Alla fine degli anni Settanta le sue poesie, raccolte in taccuini o scritte sui muri delle strade con un pennarello nero, contengono versi spesso contratti e oscuri, proteste sincopate, dichiarazioni esistenziali: una misteriosa poesia di strada con le sue scritte adornate dal simbolo del copyright - elemento stilistico preso dai titoli di coda dei cartoon -.
A volte Basquiat scrive e cancella parole per dare loro rilievo, altre volte le parole sono l'unico elemento dell'opera. Non gli interessa il livello di rifinitura delle tele, così come la presenza di sgocciolamenti e di pennellate spesso violente si legano all'energia espressiva inaugurata con l'Action Painting da Pollock e da Kline. Anche la tela, il supporto o le cornici, costituiti da materiali di recupero raccolti nei cassonetti, contribuiscono ad arricchire quella stratificazione di materia e a rafforzarne l'energia e la rabbia intrinseca.
Nel corso di tutta la sua esistenza, lottò contro i fantasmi, lo spettro della droga, la solitudine, la paura di non essere più cercato. Conquistò il mondo invece in solo sette anni. L'eroina lo stroncò ricco, bello, famoso, a 28 anni.
"Jean-Michel Basquiat"
MUDEC - Via Tortona, 56 - Milano
27 ottobre - 26 febbraio 2017
Orari: LUN 14.30?19.30 | MAR, MER, VEN, DOM 09.30?19.30 | GIO, SAB 9.30?22.30
Biglietti: intero € 12,00 - ridotto € 10,00
Infoline: +39 0254917
www.mudec.it