Culture
Mostre/ Genova rende omaggio ad Aldo Mondino, pittore ironico e concettuale
La mostra "Aldo Mondino. Moderno, Post-moderno, Contemporaneo" in più sedi a Genova
di Simonetta M. Rodinò
Colto, dandy, ironico, maestro nel gioco di parole Aldo Mondino seppe mescolare la matrice concettuale alla componente ludica. All'artista torinese - mancato 67enne nel 2005 - è dedicata la mostra "Aldo Mondino. Moderno, Post-moderno, Contemporaneo" che si articola in più sedi a Genova.
L'antologica, che riporta sulla scena un pittore ingiustamente dimenticato, ripercorre quarant'anni di speculazioni artistiche, dalla pittura alla scultura all'ambiente.
Il Museo d'Arte Contemporanea di Villa Croce (via Jacopo Ruffini 3) e il Palazzo della Meridiana (Salita San Francesco 4) custodiscono il corpus più numeroso. Le esposizioni, curate da Ilaria Bonacossa, non seguono una severa scansione cronologica. Così, all'interno delle sale affrescate dell'edificio neoclassico della Villa, si è accolti da "Tappeti Stesi", del 1992, che trasformano lo scalone in una sorta di souk marocchino.
Lungo tutta la sua carriera Mondino si è appropriato di ricerche stilistiche e formali di altri autori, dai surrealisti agli impressionisti, dai dadaisti alla pop art, dalle avanguardie ai contemporanei, per stravolgerle, scomporle e riproporle con ironici giochi di parole.
Curiosi e simpatici esempi di "divertissement" cui affianca una profonda componente concettuale.
Tra i lavori, "Trovare le 7 differenze", del 1964, in cui Mondino scardina il linguaggio di Giuseppe Capogrossi. Quegli strani geroglifici, definiti "Serrature cabalistiche" da Giuseppe Ungaretti, fecondi semi che occupano le tele dell'artista informale, per l'autore torinese diventano pretesto per spingere gli spettatori a interrogarsi sui famosi ideogrammi invitandoli appunto a trovare le differenze.
Compagni dello pseudo-gioco sono anche Casorati, Degas, Picasso, Giacometti i cui lavori rivivono un'altra dimensione grazie alle sagaci citazioni di Mondino. Che mescola tecniche, generi e materiali. Fino a realizzare dai primi anni '80, sculture di cioccolato e zucchero, dipinti su linoleum, mosaici di marshmallow, tappeti di caffè e di granaglie, lampadari di penne Bic oltre a sculture in bronzo, vetro, ceramica e legno.
Un lavoro emblematico del suo credo religioso è "Muro del Pianto", in una sala di Palazzo della Meridiana: il grande pannello di zucchero bianco e di canna, con alcuni cespugli tra i massi, è una metafora sacra. Quel muro riesce a creare un legame intimo e coinvolgente diventando di pietra come le pesanti preghiere dei fedeli che vi si recano.
Sono i lunghi viaggi in paesi esotici, Marocco, Turchia e India a ispirare i lavori della seconda metà della sua vita: le suggestioni orientali lo portano a dipingere fumatori di narghilè,
sultani ottomani e sacerdoti sufi danzanti. Ecco le visioni oniriche ricche di allusioni mistiche dei "dervisci" rotanti. Che raggiungono l'estasi dopo essere caduti in trance per i troppi volteggi - ritmati dalla musica - su se stessi.
Tra le installazioni nelle altre sedi, a Palazzo Rosso "Jugen Stilo", presentati per la prima volta alla Biennale di Venezia del 1993. Lampadario di ferro battuto con aggiunta di penne bic rovesciate: altro esempio dove la sua arguzia e fantasia creativa rendono un oggetto povero e seriale in qualcosa di unico e prezioso.
E ancora…. Installazioni a Palazzo Ducale / Palazzo Rosso / Palazzo Bianco / Palazzo Reale /Casa di Colombo / Aquario di Genova
"Aldo Mondino. Moderno, Post-moderno, Contemporaneo"
Durata: fino al 27 novembre 2016
www.villacroce.org - tel. 010/580069
www. palazzodellameridiana.it - tel. 010/2541996
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