Culture

Prologis Park Lodi, una galleria a cielo aperto: 8 urban artist in dialogo

di Simonetta M. Rodinò

Un progetto pilota ha coinvolto otto urban artists che hanno realizzato le loro opere negli immensi spazi del Prologis Park Lodi, con l’obiettivo di portare una migliore vivibilità e un senso di benessere sia ai dipendenti, sia soprattutto ai camionisti.

Sui 40mila metri quadrati di porzioni delle facciate di cinque edifici del parco e dei serbatoi dell’acqua Font, Hitnes, Made 514, Macs, Sea, Joys, Vesod, Etnik danno vita alla prima galleria di urban art a cielo aperto, ospitata in un parco logistico nei cui capannoni vengono gestite ricezione, stoccaggio, spedizione delle merci…

Intrecciando psicologia ambientale, neuroscienze, architettura e paesaggistica, un composito team ha realizzato un attento studio che mette a fuoco le criticità di tipo urbanistico ed edilizio-architettonico da cui scaturiscono effetti negativi sulle condizioni di salute psicofisica delle persone.

Filo conduttore delle speculazioni artistiche degli otto autori è il rapporto dell’uomo con la natura.

Diversificati stili e interpretazioni: da reminiscenze leopardiane ad atmosfere oniriche, fino all’ibridazione tra arte grafica e scultura.

HitnesHitnes
 

Tra i protagonisti di questa galleria di urban art a cielo aperto, Hitnes trae ispirazione dalle rotte tracciate dagli uccelli durante le loro migrazioni stagionali: le memorie di viaggio degli instancabili volatili sono i luoghi e i paesaggi dipinti che si intrecciano fra loro diventando una cosa sola.

Joys ha realizzato sul muro un insieme di linee parallele e incrociate che si muovono con una metrica e con regole ben precise: “Allo stesso tempo queste linee funzionano come un team: l’insieme di tutti questi vettori ne determina il risultato finale; ogni linea è in funzione della linea successiva, tutto in perfetta armonia ed equilibrio”, spiega.

Etnik - nei cui lavori il tema del Green è ricorrente e spesso rappresentato nella contrapposizione tra città e natura – rinforza il suo concetto attraverso la riappropriazione della natura sugli agglomerati urbani.  La futura presenza di vasche di boschi verticali applicate sul muro renderanno reale questo binomio.

Dal mese di settembre questi otto murales monumentali, minimo 50 metri per 14, saranno visibili anche per il pubblico nell’ambito di un programma di visite guidate gratuite, accessibili da tutti su prenotazione.

A progetto terminato si vedrà dunque se sono rilevabili cambiamenti nella dimensione psicologica

di dipendenti e non del parco.

Prologis Park Lodi

autostrada A1 Milano - Bologna

uscita casello di Casalpusterlengo

EtnikEtnik