Il violoncello di Giovanni Sollima al Ravenna Festival
di Pierfrancesco Pacoda
E’ uno strumento sociale, il violoncello capace di azzerare l’atmosfera a volte ‘accademica’ che la musica classica inevitabilmente porta con se. E, invece, basta assistere a una performance di Giovanni Sollima, per lasciarsi trasportare da una energia elettrica, distorta, felicemente confusa (ma in realtà di straordinario rigore) per innamorarsi perdutamente delle atmosfere che riesce a evocare, Sollima, virtuoso di fama internazionale, è noto al grande pubblico soprattutto per i 100Cellos, l’orchestra più democratica che ci sia, 100 musicisti che suonano insieme partiture a volte conosciute solo poco tempo prima, una formazione che contiene, al suo interno, grandi maestri, che ritroviamo abitualmente con un posto di rilievo nei più celebri ensemble e ragazzi, bambini a volte, che si sono avvicinati da pochi mesi a questo mondo.
Li unisce, oltre al carisma del direttore d’orchestra, proprio l’anima stessa del violoncello, uno ‘strumento da spiaggia’, per usare le parole dello stesso Sollima. Di quelli che fanno di una festa tra amici intorno a un falò, un avvenimento che può segnare una vita.
Questo spirito andrà in scena, dal 12 al 18 giugno a ‘Cellolandia’, la città del violoncello che Sollima, insieme al suo stretto collaboratore Enrico Melozzi, ha ‘costruito’ all’interno di Ravenna Festival, la manifestazione dedicata ai confini instabili del suono contemporaneo, fortemente voluta da anni da Cristina Mazzavillani Muti, che si svolge, con tantissimi ospiti, sino al 13 luglio.
‘Cellolandia’ si apre il 12 al Chiostro della Biblioteca Classense con il concerto dei violoncellisti della Scala, guidati da Massimo Polidori (musiche di Monteverdi, Bach, Strauss, Wagner, Villa Lobos e altri) e procede con tante diverse rappresentazioni nelle quali il violoncello è il protagonista.
‘Una pacifica invasione’, la definisce il musicista, che prevede anche incursioni negli ospedali, matinée negli Antichi Chiostri Francescani, pomeriggi nella Basilica di San Vitale, per culminare negli appuntamenti serali.
Tra i quali l’impetuoso ‘Concerto Fiume’, in un luogo unico. Il Teatro Sociale di Piangjpane, costruito dai lavoratori per dare un luogo al loro desiderio di cultura. L’esibizione di Sollima accompagnerà un tipico pranzo popolare a base di cappelletti.
Gran finale il 18 giugno alla Rocca Brancaleone, con ‘Let’s Dance,’, un lungo party dance con tanti ospiti per ballare sino all’alba passando dalle quadriglie alla pizzica.