Culture

Sgarbi punta su Morgan: siamo davvero sicuri che sia un... Bene?

Di Paolo Diodati

Carmlo Bene era attore eccelso con voce ineguagliabile, rispettoso e blasfemo. Morgan invece è ancora in cerca d'autore

Sgarbi sceglie Morgan: sicuri che sia una buona idea?

Sgarbi è sicuro che Morgan, alla direzione del Dipartimento per la musica, sarà un Bene. E noi? Parlo per me e per i miei amici esperti e anche autori di musica leggera: per noi no, perché ricordiamo troppo bene il grande Carmelo Bene. 

Attore eccelso, voce ineguagliabile con sfumature inimitabili, fuori dalle possibilità di imitatori esperti: voce, occhi e viso d'un'espressività insuperabile. Nato vulcanico e tale rimasto fino alla fine. Pirotecnico, istrionico, imprendibile logicamente, mai in cerca di personaggi o di un suo personaggio, perché lui era nato così: personaggio limite. È stato tutto quello che un intellettuale creativo, col fuoco da sprigionare, poteva aspirare a fare e l'ha fatto. 

Era rispettoso e blasfemo su tutto e tutti. "Lei non può parlare di Dio, con Dio". E, dopo aver ipnotizzato una platea di studenti all'università, con i suoi concetti estremi e il loro contrario, quando chiese al pubblico di fare domande, dopo un lungo silenzio imbarazzante, una ragazza prese coraggio e, per adeguarsi ai suoi funambolismi concettuali, chiese "Cos'è il silenzio in Carmelo Bene?  Qual è la differenza con il suono?" Con una delle sue memorabili smorfie divertite, aspettò un attimo e rispose "Ma siamo all'università o al Cottolengo di Torino?" Gli studenti, che mal lo sopportavano perché poteva anche sembrare di destra, ovviamente estrema per i suoi apprezzamenti estetici sul nero, spernacchiandolo "Ma chi ti credi d'essere? Buffone!" rumoreggiarono minacciosamente. E lui "Volete venire alle mani? Ma non tutti insieme! Uno alla volta!" sdrammatizzando la situazione... insieme al Rettore.

Amava la musica e gl'intonati. E la trovava, la vedeva e sentiva dappertutto. Per lui tanti sportivi, tanti campioni di calcio, erano musica.

Con tutto il suo talento indiscutibile e la sua genialità (sottilissime le definizioni che dava delle due: chi ha talento, fa quel che vuole, chi ha genio, fa quel che può), fu un personaggio controverso. Chi l'amò alla follia e chi lo riteneva, e lo diceva apertamente che fosse un buffone (appartenendo al "partito di quelli che gli tiravano ortaggi") . Credo che questi ultimi fossero una sparutissima minoranza. Infatti, come poteva essere amato da tutti, per esempio dalle femministe, uno che sin da giovane (bellissimo, sorridente, brillantissimo e insuperabile attore, sempre nella parte di Carmelo Bene, recitate alla perfezione, quindi da cineteca) diceva serafico, ammiccante, sorridente e sicuro "La donna è un'opera d'arte. Nata per essere bella, bellissima e stupida. La donna non può piacere se è bellissima, ma non è anche un po' stupida"?

Amare la musica ed essere un personaggio controverso, sono le uniche caratteristiche in comune con Morgan. Una differenza significativa, sicuramente tra le maggiori, se non la più grande: Carmelo Bene nacque come il personaggio che fu per tutta la vita. Morgan, l'ha detto anche Sgarbi, ha bisogno ed è in cerca di un futuro. Cioè è ancora un personaggio in cerca d'autore e Sgarbi si propone d'essere il suo autore.                               

Ma, se l'operazione non dovesse riuscire, la grande amicizia e ammirazione che ha per questo suo grande amico, potrebbe rivelarsi un male... per il mancato Bene. E vengo al punto.                                                                                                                                 

Perché tirare in ballo un vero mostro di creatività e di cultura come Carmelo Bene, per un non brillantissimo cantautore che ha cominciato a sfarfalleggiare, dichiarando che sarà chiamato al governo, come tecnico? Anzi, ha detto, o glielo hanno messo in bocca, "Al governo come scienziato"!                                                                                                    

In genere per ben sperare sull'operato futuro di un tecnico o di uno scienziato che sia, si guarda il suo curriculum.                                                                                                               

Infatti, anche Di Maio, ha avuto la nomina addirittura a inviato speciale dell'Ue nel Golfo Persico (12 mila euro mensili), in base al curriculum. È immediato esclamare "Figuriamoci allora che curriculum avevano gli altri!". Poi, però, si scopre che la sua nomina fu "suggerita", cioè la dobbiamo, al super tecnico Draghi, chiamato a far danni in politica da Mattarella... . Motivo ulteriore di soddisfazione per aver nominato Mr M'Illumino d'Incenso, Asino d'oro 2021 (L'Universo in Clessidra, vedi foto). 

Abbiamo quindi scoperto i meriti di Di Maio. Quali quelli di Morgan, oltre alla nota amicizia con Sgarbi? Ovvero che curriculum ha per far sperare che uno scienziato come lui, farà scintille alla Carmelo Bene?                                                                                              

Sono stato, e sono, un grande ammiratore della creatività continua e delle incredibili differenze stilistiche compositive di cui era capace Lucio Battisti, che ho definito spesso il Mozart della musica leggera.  Dopo aver "raschiato il fondo della botte" delle grandissime possibilità del vino di Mogol, Battisti non voleva ripetersi e, con il capolavoro "Don Giovanni", inaugurò un nuovo percorso sperimentale, perfettamente riuscito nelle musiche. Tolte poche eccezioni, non altrettanto riuscito nei testi. Tant'è che gli dedicai lo scritto "Battisti, battesti, Battisti, sul tasto dei testi" (... della tua insalata russa, ne scrisse già Trilussa: "Se vuoi l'ammirazione degli amici, non far capire mai quello che dici").                                                                                                            

Dopo Battisti, il nulla? Assolutamente no. Diversi altri, nella poetica e canterina Italia, tra i quali: Ultimo, Gabbani, Diodato. La lezione battistiana, il suo gusto, sono evidenti nella splendida "Cretino che sei". Ascoltatela: umoristica, vera, tragicomica: musicalmente battistiana e travolgente. Ottimo il testo, eccellente la musica.

E Morgan, addirittura il nuovo Bene? Di Morgan non avevo memorizzato un solo pezzo. Sapevo della separazione dal complesso iniziale, I Bluvertigo e dello scandaloso e penoso comportamento cinico, cattivo e volgare tenuto al Festival di Sanremo 2020. Pur di far parlare di sé, aveva platealmente ridicolizzato e offeso il suo partner artistico che aveva contribuito, insieme ad altri tre o quattro autori, alla gradevolezza del brano. Non meritava, quindi, la trovata "geniale" ai danni di Bugo, nella seconda serata, cantata a inizio canzone, modificando addirittura il testo originale, rischiando anche grane con gli altri tre autori del testo. La modifica piacque talmente tanto a Bugo, (dovendo trattare il tema dell'amicizia, nel pezzo dal titolo Sincero) che non resse all'insulto volgare, espresso "artisticamente", così papale papale "Tu ringrazia il cielo sei su questo palco, rispetta chi ti ci ha portato dentro. Questo sono io”.                                                     

Iniziativa, tono, forma e concetto che sembrano di uno un po' alterato e fuori di testa.     Si capiscono i commenti che continua a beccarsi. Tombali e significativi come questi due: 1) il prossimo anno Morgan entrerà con un trattore, buttando giù una parete dell'Ariston; 2) Morgan è il tipo che ti ruba il portamonete e poi ti aiuta a cercarlo.        Ed è inevitabile ricordare l'anno in cui fu eliminato dal Festival per aver detto che non ricordo quale droga, poteva essere usata come antidepressivo.  Cos'altro ha di notevole, nel curriculum?                                                                                      

La canzone più nota, risulta "Sono = Sono", titolo identico a un pezzo che era conosciuto "Sono come Sono", quindi l'idea era vecchia e il pezzo è dei Bluvertigo. Nessuno dei miei amici aveva memorizzato neanche questa canzone, messa al primo posto dei suoi "successi".  Nella rete è un contino rimprovero per aver abbandonato il gruppo Bluvertigo. Sarà una coincidenza, ma due casi su due di rottura, sembrano dovuti ai rapporti con i collaboratori: lui voleva fare il capo e non c'è riuscito? Conclusione: Morgan, grande cultura musicale, buon pianista, ottima faccia (anche tosta) ha dimostrato d'essere incapace di creare una musica, anche stravagante, ma che si distaccasse dai rumori altrui. Questo il suo curriculum.                                                        

Allora? Lasciamo il colto Sgarbi, il suo improbabile confronto, auguriamogli d'aver visto bene Bene e Morgan e stiamo col popolino, modificando opportunamente un suo celebre adagio: chi sa fare fa, chi non sa fare e non s'accontenta, fa come Di Maio (scandaloso) e Morgan (spericolato e bisognoso di auguri).