Spoleto 59 Festival dei due mondi
Una installazione di Romeo Castellucci, nell’oscurità totale dell’ex rifugio antiaereo di Spoleto
Una installazione di Romeo Castellucci, nell’oscurità totale dell’ex rifugio antiaereo di Spoleto. Si entra in pochi e un primo tratto di percorso segnalato nel buio finisce di colpo e si perde l’orientamento. Ci si guarda intorno senza riferimenti e poi si individua la maschera satiresca in un rumore assordante. Si muovono gli occhi e la lingua come in contraddizione con la pesantezza del materiale in cui è realizzata l’immagine del vecchio satiro di epoca ellenistica. Il contrasto fra il fissare la maschera e ciò che suscita dentro mentre si intensifica la visualizzazione dei movimenti è interpretazione personale che immobilizza ed affascina. La maschera manifesta la paura nel vedere noi spettatori, ed ecco perché il titolo “Persona” dato all’opera, che in latino significa “maschera”. Le visioni diventano puntelli sui quali si innesta la personalità di ognuno ed uscendo a ritrovare la luce si e’ ancora presi e come resi astratti.
Silvia Viterbo