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Culture
Uccio Biondi, mostra a Brindisi: "La culla delle albe"

Inaugurazione mercoledì 31 maggio ore 19.00
Dal 31 maggio al 30 settembre 2017
a cura di Massimo Guastella

 

Torna il progetto espositivo MAP a Brindisi. Torna il maestro Uccio Biondi a Brindisi. Ideata e organizzata dall’associazione culturale Arte Antica e Contemporanea “Le Colonne” e dalla spin off CRACC dell’Università del Salento, con la fattiva collaborazione culturale dell’Associazione Amici dei Musei di Brindisi, dal 31 maggio e sino a tutto settembre le opere plastiche dell’artista Biondi saranno esposte in una suggestiva mostra personale: “La Culla delle Albe mise en scène” Biondi mette in scena la sua altopittura intitolata La Culla delle Albe, un’idea di terra madre o matrigna a cui fanno riferimento delle maschere monocrome, poste su steli metallici, che vanno oltre la scultura per essere solo delle apparenze, delle “fantasmine” che occuperanno uno spazio per loro insolito quello della Fondazione Faldetta, con il suo carico di reperti archeologici, tra i siti culturali di eccellenza della città e dell’intera regione e con una invidiabile collocazione sul porto. L’iniziativa patrocinata dal Comune di Brindisi e sotto l’egida scientifica del Dipartimento di Beni Culturali dell’ateneo salentino, grazie allo sponsor “Il Focolare. Residenza per gli anziani” e i partner “Leonardo Studio. Immagine & comunicazione” e l’“Azienda agricola Vincenzo Pugliese”, propone un singolare abbinamento tra arte contemporanea e testimonianze archeologiche, due realtà cronologicamente distanti ma non senza qualche analogia, se pensiamo alle maschere teatrali femminili raffigurate sul cratere a campana di produzione protoapula del IV secolo, attribuito alla Cerchia del Pittore di Tarpoley, pezzo forte della collezione Faldetta . Per presentare l’iniziativa è prevista una conferenza stampa Lunedì 29 maggio alle ore 11 presso la palazzina del Belvedere; con la padrona di casa Anna Cinti presidente dell’associazione “Le Colonne” ne parleranno il curatore prof. Massimo Guastella, docente di Storia dell’Arte Contemporanea dell’Università del Salento, Letizia Molfetta, editorial designer di CRACC srl, la dott.ssa Antonella Grassi responsabile Servizi culturali del Comune di Brindisi, la dott.ssa Franca Mariani presidente dell’Associazione Amici dei Musei della Provincia di Brindisi, la dott.ssa Giovanna Rizzo coordinatore di struttura della casa di riposo “Il Focolare”, e i rappresentanti dei partner della mostra Claudio Fornaro, di Leonardo Studio, e Vincenzo Pugliese, dell’Azienda Agricola Pugliese; inoltre è prevista la presenza di Chiara Leuzzi che con Sara Stifani saranno le voci di “Apparenze” la perfomance che inaugurerà la mostra.

La nostra missione, afferma Anna Cinti, ha l’obiettivo “di stimolare la coscienza civica, promuovendo la Palazzina del Belvedere (sede della Collezione Archeologica) non solo come luogo di conservazione, ma anche come spazio dell’incontro, del dibattito e della riflessione sulla contemporaneità”. Da qui il progetto di riportare nella città adriatica la produzione artistica di una tra le più interessanti personalità originarie di questo territorio, che mancava dalla scena brindisina dal 1988, anno della sua personale alla Galleria Multimedia di Emanuele Amoruso. Biondi si caratterizza non solo per il “mestiere arguto” sostiene il curatore della mostra Massimo Guastella, per sottolineare l’unione di mente intelligente e abile manualità dell’artista cegliese, ma innanzitutto per la varietà dei suoi interessi tra cui il teatro. Perciò non c’è da meravigliarsi, infatti, se il progetto La Culla delle Albe nasce, nel 2012, ispirato dallo scritto drammaturgico di Sarah Kane, “4:48 Psycosis”, ultimo suo testo teatrale incentrato sulle ore 4 e 48 statisticamente appuntamento con il suicidio, come fu per la stessa autrice. Da questo lavoro autobiografico Biondi ha tratto stimoli per dare alle sue creazioni un doppio significato: unire il senso della morte e il senso della vita, quindi della rinascita. La Culla delle Albe è circondata da aloni di forte ironia, le sue maschere si fanno spaventapasseri ninnabili, posti accanto alle teche che raccontano la cultura del passato e la comune mediterraneità. Franca Mariani, presidente dell’Associazione Amici dei Musei della Provincia di Brindisi, al dodicesimo anno di attività, da sempre tesa a promuovere la conoscenza non solo delle realtà museali e culturali ma anche a diffondere l'immagine assicura che “ospitare nel percorso museale episodi di arte contemporanea, favorisce la percezione del museo come luogo della creatività. Ospitare all'interno della Collezione Archeologica Faldetta le opere dell'artista Uccio Biondi significa valorizzare il genius loci di questa terra”.

BIOGRAFIA Domenico Uccio Biondi (Ceglie Messapica, 1946) inizia l'attività artistica da autodidatta nel 1973, con una pittura di matrice realista sociale. Dal 1977 al 1980, frequenta l'Accademia di Belle Arti di Lecce. Dagli anni 80 si occupa di ricerca teatrale, con la fondazione del collettivo del Teatro, e realizza incisioni e inchiostri legati alla produzione poetica di Pietro Gatti. Dal 1986, sviluppa un linguaggio visivo aniconico, di carattere autobiografico, influenzato dall'action painting americana e dall'informale europeo. Le Reincartazioni, degli anni '90, si arricchiscono di inserti polimaterici, segnici, grafici, scritturali e figurativi. Apre ai linguaggi della multimedialità, sulla scia di una costante attenzione all'arte del presente e, fra i due secoli, propone lo "zapping pittorico" in cui, accanto a gestualità informali, ricompaiono motivi figurativi. Affascinato dai calchi ingessati di Segal, ammirati nella mostra dell’artista americano (Brindisi, 1999), approda alla scultura creando con bende gessate opere monocrome e fluorescenti, di derivazione neopop e concettuale. Biondi indaga le potenzialità di tutti i linguaggi comunicativi anche con performance teatrali e videoinstallazioni, creando le Installazioni intermediali, lavori in cui coniuga i video, gli oggetti plastici e le azioni performative. Fra queste, Durch den Kamin, realizzata per la mostra itinerante Il treno della memoria che, fra il 2006 e il 2007, fa tappa nelle stazioni ferroviarie pugliesi: il dramma delle deportazioni nei vagoni merci nel corso dell’ultimo conflitto mondiale è interpretato da Biondi attraverso l’interazione tra un video e tre forme plastiche. Il dialogo fra cromie e figura femminile compare nella ritrattistica con il ciclo pittorico Monne Terranee (2006). Le Installazioni sotto forma di scultura assimilano la concezione contemporanea del superamento dei generi artistici tradizionali e si presentano come soluzioni plastico-pittoriche. Il colorismo acceso delle sue icone muliebri irrompe sulla loro staticità sottolineandone, al contempo, l'aspetto di effigi inanimate. In continuità, le Altopitture coniugano abilmente il dato cromatico con la terza dimensione: è il caso di La Rivoluzione sono io.1, altopittura esposta nella sezione leccese del Padiglione Italia della 54° edizione della Biennale di Venezia curata da Vittorio Sgarbi (2011). Federica Coi

infomostra
UCCIO BIONDI
LA CULLA DELLE ALBE
mise en scène
Palazzina del Belvedere Coll. Archeologica Faldetta
Inaugurazione mercoledì 31 maggio ore 19.00
dal 31 maggio al 30 settembre 2017
a cura di Massimo Guastella
orari apertura:
10,00-13,00 /16,00-19,00 (Giugno)
10,00-13,00 /18,00-20,00 (Luglio-Settembre)
Martedì chiuso
0831 562800
associazioneleconne@gmail.com
craccsrl@gmail.com
www.ucciobiondi.it
Ingresso libero

uccio biondi
 
Tags:
uccio biondiuccio biondi mostra brindisiuccio biondi brindisi





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