Economia
30 anni di Fondazione Eni Enrico Mattei, Marcegaglia: "L'Africa è il futuro"
La Fondazione Eni Enrico Mattei celebra oggi, alla presenza del Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, i trent’anni dalla sua fondazione
Si è celebrato oggi presso la sede del Senato della Repubblica, illuminata di rosso per dire no alla violenza di genere, il trentesimo anniversario della nascita della Fondazione Eni Enrico Mattei.
La cerimonia si è aperta con i Saluti del Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, che ha dichiarato: “La Fondazione ha avuto un ruolo determinate per la crescita del settore energetico e dell’intero Paese. Enrico Mattei ha creduto del cambiare il corso degli eventi, a partire dalla sua resistenza al fascismo. Eni ha un modello a cui ispirarsi per immaginare un futuro florido e sostenibile. Ho visitato la bioraffinerina dia Eni Marghera: esempio virtuoso di come un’azienda sia stata capace di tutelare posti lavoro, salvaguardando la qualità di vita del territorio e guardando allo sviluppo futuro. È dalla cultura e dalla ricerca che lo sviluppo ambientale e la salvaguardia del patrimonio storico e artistico possono partire. Fondamentale poi il rapporto con il continente africano per rilanciare uno sviluppo condiviso e inclusivo”.
L’incontro, moderato da Riccardo Luna, ha visto gli interventi di Emma Marcegaglia, Presidente di Eni e della Fondazione Eni Enrico Mattei, Domenico Siniscalco, Vice Chairman e Managing Director di Morgan Stanley e Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Eni Enrico Mattei, Giulio Sapelli, economista e Consigliere di Amministrazione della Fondazione Eni Enrico Mattei, Paolo Carnevale, Direttore Esecutivo della Fondazione Eni Enrico Mattei, Riccardo Sabatini, Chief Data Scientist di Orionis Bioscences e Enzo Risso, Direttore Scientifico di SWG.
“La Fondazione è nata il 7 giugno del 1989 con l’obiettivo di ricercare soluzioni concrete alle sfide che i cambiamenti globali impongono”, ha detto Emma Marcegaglia, Presidente di Eni e della Fondazione Eni Enrico Mattei. “La ricerca per noi è importante, soprattutto applicata a temi di frontiera come quello della sostenibilità. Oggi tutti parlano di sostenibilità, ma quando noi abbiamo iniziato a farlo eravamo tra i pochi se non gli unici. Dal 1992, con la partecipazione alla prima conferenza mondiale dei capi di stato sull’ambiente, la Fondazione è protagonista a livello internazionale. In 30 anni la Fondazione ha prodotto ricerche importanti che sono state il punto di riferimento rispetto a temi come il cambiamento climatico, la corporate governance, responsabilità sociale di impresa. Temi che hanno permesso al Paese di modernizzarsi, di andare avanti. In uno scenario complesso come quello odierno, volgiamo continuare a dare un contributo serio su come valutare l’impatto, ad esempio, del cambiamento tecnologico”.
“L’Africa è il nostro destino e la nostra opportunità. C’è un grande focus sull’Africa in Fondazione”, ha detto ad Affaritaliani.it Emma Marcegaglia, Presidente di Eni e della Fondazione Eni Enrico Mattei. “L’idea è aiutare i paesi dell’Africa a capire come si stiano muovendo rispetto alle loro politiche energetiche, ambientali e industriali, seguendo la logica di Enrico Mattei che ha sempre sostenuto l’importanza di investire sulle persone”. La Presidente Marcegaglia ha poi sottolineato l’impegno in Kenya con “un progetto pilota che prevede l’intervento della Fondazione nell’offrire al governo la possibilità di valutare se si stiano muovendo bene, come Paese, all’interno delle loro politiche rispetto alla transizione energetica. Ci siamo concentrati, ad esempio, sulla filiera del caffè valutando se questa stia creando occupazione. Si tratta di uno strumento di programmazione che poi noi doneremo allo Stato e che finora ci ha visti lavorare a fianco dei ricercatori locali. Pensiamo di poter replicare questo progetto anche in altri paesi africani”.
“Transizione energetica, economia circolare e urbanizzazione sono le grandi sfide del futuro sulle quali la Fondazione concentra e concentrerà i propri studi cercando di dare in modo concreto soluzioni attualizzabili. C’è una grande collaborazione con Eni- ovviamente- ma anche con altre imprese e centri di ricerca”, ha concluso Emma Marcegaglia.
Fondazione Eni Enrico Mattei: la ricerca continua, all’interno di uno scenario in continua evoluzione e grandi trasformazioni
A trent’anni dalla sua costituzione la Fondazione conferma il suo impegno nella ricerca, rinnovando le sue attività e continuando a guardare al futuro con la consapevolezza della complessità dell’interazione tra economia, energia e ambiente. La ricerca della Fondazione continua, all’interno di uno scenario in continua evoluzione e grandi trasformazioni, a valutare, prevedere e accompagnare il cambiamento con approccio rigoroso.
Da sempre orientata ai temi della sostenibilità, la Fondazione oggi ribadisce il suo impegno sui temi quali la transizione energetica, la decarbonizzazione, l’accesso all’energia, la geopolitica, l’urbanizzazione sostenibile, il cambiamento climatico, l’Agenda 2030, l’economia circolare, il ruolo dei mercati finanziari e delle imprese, i nuovi paradigmi dello sviluppo sostenibile e lo sviluppo del continente africano.
Rapporto SWG-FEEM, presentata l'indagine “Il futuro che si prepara”: secondo il 53% degli intervistati, nel 2050 il mondo sarà peggiore rispetto a quello di oggi
In questa occasione sarà anche presentato un ritratto del mondo e dell’Italia tra trent’anni che emerge dal rapporto SWG-FEEM “Il futuro che si prepara”, un’indagine svolta tra gli italiani sul futuro da oggi al 2050. Il quadro che ne emerge è quello di un futuro al quale guarda, non senza una certa preoccupazione, soprattutto quella generazione di post-millennials che chiamiamo “Generazione Z”.
Un mondo, quello nel 2050, che sarà caratterizzato da forte presenza tecnologica - con il 67% dei “giovani” che ritiene per esempio che saranno i robot a occuparsi dei lavori di casa - dal ruolo preponderante delle istituzioni sovranazionali - con l’Unione europea che “gestirà l’Italia” (73%) - e una forte preoccupazione in materia ambientale.
Secondo il 53% degli intervistati, nel 2050 il mondo sarà peggiore rispetto a quello di oggi. Tra i rischi principali percepiti la mancanza di lavoro (51%), l’aumento della povertà e della diseguaglianza (46%) e la mancanza di giovani (35%). Un mondo, inoltre, dove vi sarà, secondo il 67%, una piena parità tra uomo e donna e una piena libertà di decidere sulla propria vita (63%). Al centro delle preoccupazioni odierne si trova in particolare l’ambiente, con il 41% del campione intervistato che guarda con preoccupazione al surriscaldamento globale, il 36% alla gestione e allo smaltimento dei rifiuti e il 32% all’inquinamento delle acque.
L’indagine - disponibile sul sito della Fondazione Eni Enrico Mattei - copre molti altri ambiti, dalla vita quotidiana all’economia del futuro, dalle sfide energetiche alla visione del continente africano e contribuisce anch’essa a comporre un quadro di riferimento per la ricerca futura.