Economia

Air Italy, i liquidatori tirano dritto: a maggio 1.200 dipendenti licenziati

Stop alle fuoriuscite se verrà trovato un compratore

Air Italy, in attesa di un intervento da parte del Governo, ha confermato oggi ai lavoratori che, in assenza di soluzioni alternative, la procedura di liquidazione avviata non potra' che portare al licenziamento di tutti i dipendenti della compagnia, circa 1.500 persone, con gravi ricadute anche sull'indotto. La conference call di questa mattina tra i commissari liquidatori e i dipendenti non ha portato novita' di rilievo ma, semmai, ha aumentato il forcing sul Governo da cui si attende una convocazione gia' la prossima settimana.

"La linea non e' cambiata rispetto a quanto gia' comunicato dall'azienda, ovvero la liquidazione in bonis. Ad esito del processo di liquidazione, in assenza di soluzioni alternative, dovranno aprire la procedura di licenziamento collettivo", spiega Luigi Liguori della Filt di Malpensa che pone l'accento sulle gravi ricadute per l'indotto (fino a 400 unita' solo a Malpensa) e il territorio, in particolare quello sardo, dove il tessuto economico e sociale e' gia' sfibrato.

Per quanto riguarda le 'possibili misure di sostegno al reddito' citate da Air Italy nella nota di oggi, il sindacalista ricorda che il fondo di solidarieta' del trasporto aereo, dal primo gennaio di quest'anno, non viene piu' rifinanziato. Nessuna novita' e' emersa oggi, infine, su possibili acquirenti: "Ad oggi e' prematuro, se non si vogliono rincorrere ipotesi fantasiose", conclude Liguori.