Economia
Alitalia,il governo corteggia Atlantia.E il gruppo dei Benetton chiude a +0,5%
Non decolla ancora il piano targato Tesoro-Fs. Serve un socio industriale forte, oltre a Delta
Atlantia chiude in positivo a Piazza Affari, dove i titoli della società hanno chiuso con lo 0,5% con volumi pari a 572 mila pezzi passati di mano a fronte di una media di 1,5 milioni in un'intera seduta dell'ultimo mese. Il titolo è sotto i riflettori per il possibile ingresso nella partita Alitalia.
Secondo quanto riferisce il quotidiano Repubblica, infatti, gli advisor di Fs avrebbero sondato la disponibilità di Atlantia a entrare nell'operazione. La società per il momento avrebbe risposto negativamente, pur senza chiudere del tutto la porta. "Un'eventuale accordo su Alitalia sarebbe positivo per Atlantia - notano del resto gli analisti di Equita - in quanto si tratterebbe di un primo importante riavvicinamento col governo dopo la vicenda del Ponte Morandi".
Lo Stato italiano intanto ha già bruciato altri 220 milioni di euro per far volare la compagnia finita in amministrazione straordinaria. Il piano per raccogliere attorno alle Fs una cordata di soci industriali e finanziari che rilevi l’aviolinea stenta a diventare realtà, mentre proseguono le avances ad Atlantia. Entro il 30 aprile, le Ferrovie devono presentare un’offerta per la compagnia aerea, che costa almeno un miliardo.
Al momento, l’unico partner disponibile a partecipare all’acquisto sarebbe l’americana Delta, che punta a difendere l’investimento in Air France, di cui controlla l’8,8%, fermando Lufthansa, la quale per entrare in Alitalia chiede 5mila esuberi circa e l’uscita dello Stato dal capitale, ma non metterebbe sul tavolo più di 100- 150 milioni. In particolare, Fs potrebbe contribuire con 300 milioni, mentre il Governo potrebbe decidere di entrare nel capitale trasformando in azioni una parte dei 900 milioni del prestito ponte garantito alla compagnia.
Il Tesoro vorrebbe ridurre al minimo l’esborso per evitare indagini Ue per aiuti di Stato. Al contrario, il vicepremier Luigi Di Maio, che si è impegnato a salvare Alitalia senza licenziamenti e non vuole smentirsi in campagna elettorale, spinge per un investimento sostanzioso.