Economia
Assorbe 200 tonnellate l'anno di Co2: così Pawlonia abbatte il disboscamento
La pianta che "salva" la produzione agricola e aiuta ad abbattere il disboscamento selvaggio. La proposta
Altro che interrompere la produzione agricola. La proposta
L'informazione è un bene prezioso, lo diceva Gordon Gekko ed ecco cosa leggo in questo articolo pubblicato su Affaritaliani.it "Il “regalo di Natale per gli agricoltori emiliani: paghiamo se non producete". Il titolo poi mi sembra molto inquietante. Premetto che non sono un verde o un ecologista, ma alle elementari e in casa mi hanno insegnato a rispettare la natura e per questo insegnamento ringrazio tutti. Ritornando all'articolo si scopre che la giustificazione a non produrre sia in collina che in pianura è data da queste tre ragioni.
La prima: “Contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all’adattamento a essi, anche riducendo le emissioni di gas a effetto serra e rafforzando il sequestro del carbonio, come pure promuovendo l’energia sostenibile”. La seconda “Favorire lo sviluppo sostenibile e un’efficiente gestione delle risorse naturali come l’acqua, il suolo e l’aria, anche riducendo la dipendenza chimica”. E la terza: “Contribuire ad arrestare e invertire la perdita di biodiversità, migliorare i servizi ecosistemici e preservare gli habitat e i paesaggi”. Tutte valide ragioni e solo per la prima potrei intervenire per conoscenza cioè l'effetto CO2. Tralasciando, solo per dovere di articolo, che in Amazzonia come nelle foreste asiatiche ed africane si continua ad effettuare tagli in modo selvaggio strafregandosene delle popolazioni, della fauna e della flora quindi desertificando intere zone grandi più o come l'Emilia Romagna, solo per fare profitti.
Ecco che si potrebbe puntare su una cosa semplice e pratica e che potrebbe “sostituire” il disboscamento selvaggio di cui sopra con una pianta: la PAWLONIA (prezzo acquisto 5/6 euro per seme o piantina), che viene così descritta: “Negli ultimi anni questo albero è divenuto il simbolo della lotta al cambiamento climatico in quanto è il maggior assorbitore di CO2, inoltre fornisce più servizi ecosistemici, contribuendo così al mantenimento e ripristino della biodiversità (a partire dall'arricchire i terreni, fino al fornire nutrimento per animali con le sue parti commestibili, con i suoi fiori attira le e api, il suo ombreggiamento favorisce l'insediamento di altre specie vegetali)”.
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Può raggiungere l'altezza massima di 10/15 metri in circa 3 anni; se tagliata si rigenera (4-8 volte); resistente al clima +45 e -35 gradi celsius; un ettaro di pawlonia può far produrre alle api fino a 700 kg. di miele (1 kg. di miele varia dai 5 ai 15 euro), la massa fogliare viene destinata per l'alimentazione del bestiame; ogni ettaro di pawlonia (circa 600 piante) può assorbire 1.200 tonnellate di biossido di carbonio vale a dire 200 tonnellate l'anno per ogni 1/6 di ettaro e producendo circa 8.000/10.000 kg di ossigeno l'anno (una persona, con un'attività normale, consuma circa 740 kg. di ossigeno in un anno); dopo 3-5 anni, con taglio tecnico, si possono ricavare 700/900 kg. di legname e lo si può usare per i forni a legna, per le stufe (ridotto in pellet) o per costruire mobili per cucine ecc. (attuale prezzo al kg. 2/5 euro); la pawlonia è poco “appetitosa” per tarli e parassiti vari; non richiede di manutenzione particolare se non per rami secchi ecc., il resto lo trovate in internet.
Per il momento mi fermo qui ricordando che esiste, nella sede della Regione Emilia Romagna, un settore dedicato solo all'agricoltura ergo sarebbe interessante se gli addetti ai lavori prendessero in considerazione la PAWLONIA magari allineandola sulle migliaia di km di strade, direttamente nei terreni incolti di proprietà dei comuni, delle province o della Regione, nei giardini, nei parchi o anche fornendola a quelle aziende che vorrebbero farsi pagare dalla Regione Emilia Romagna. Quindi, anziché spendere, si può avere un introito direttamente dalla natura, probabilmente più alto di quello proposto dalla Regione. In questo modo si può essere “green”, “sostenibili” e ben remunerati. L'idea l'ho prodotta vediamo se viene recepita. Grazie.