Economia

Astm, Gavio punta sul Brasile: 200mln per l'aumento di capitale di EcoRodovias

di Marco Scotti

Astm, le strategie del secondo operatore mondiale autostradale

Prosegue il rafforzamento di Astm in Brasile. L’azienda specializzata in infrastrutture autostradali, che ha recentemente completato l’opa per il delisting e oggi è in mano alla famiglia Gavio (60%) e Ardian (40%) ha messo sul piatto 200 milioni per l’aumento di capitale di EcoRodovias.

Con questa mossa, il secondo operatore europeo dopo Atlantia-Abertis ha raggiunto e superato la maggioranza assoluta di EcoRodovias.

Il Gruppo Astm gestisce oggi circa 5.500 chilometri di autostrade nel mondo, di cui 4.000 in Brasile proprio grazie a EcoRodovias. Il ceo Tosoni ha lanciato un messaggio agguerrito: “Intendiamo partecipare ai prossimi bandi per affermare la leadership in Brasile”.

Il paese sudamericano, d’altronde, sta mettendo sul piatto pesanti investimenti per migliorare la rete infrastrutturale dello Stato, di dimensioni enormi e con molte zone ancora poco servite da un servizio autostradale moderno.

La strategia di Astm è dunque chiara: aumentare la propria dimensione in un comparto, quello delle autostrade, che ha subito pesanti ripercussioni a causa del virus.

Il bilancio 2020 del gruppo, ad esempio, si è chiuso con ricavi sostanzialmente stabili a due miliardi di euro, ma con un Ebitda abbattuto del 37%. Un paio di settimane fa, per incentivare un modo più “green” di svolgere il mestiere di gestore autostradale, Mediobanca ha concesso ad Astm un finanziamento Esg da 100 milioni vincolato al raggiungimento di determinati obiettivi in termini di riduzione delle emissioni di anidride carbonica e l’impiego di energia proveniente da fonti rinnovabili.

Ma non ci sono solo buone notizie per Astm. La conclusione dell’opa finalizzata al delisting, con un prezzo finale di 28 euro per azione, è costata 1,9 miliardi ottenuti interamente a debito da diversi emittenti:  JPMorgan Chase Bank, Banco Santander, Mediobanca, UniCredit, Banco Bpm, Bnp Paribas, Credit Agricole,  Société Générale e Bnl.

Per questo motivo, Fitch ha deciso di declassare il Gruppo il 10 giugno scorso portando il rating a BBB- con outlook negativo. Questo giudizio, si legge nella “pagella” di Fitch “considera la visibilità e la prevedibilità limitate della futura struttura del capitale del gruppo tra una chiara posizione acquisitiva del gruppo e l'incertezza sul percorso di recupero del traffico”.

Nel report dell’agenzia di rating, oltretutto, si legge che è si preferisce rimanere cauti perché potenziali acquisizioni finanziate dal debito potrebbero aumentare la leva finanziaria e mettere sotto stress i conti del gruppo.