Economia

Banco Bpm, entro novembre il piano. Focus su sofferenze, commissioni e costi

La strategia industriale stand-alone. Confermato impianto del vecchio piano industriale. Rumors

Se sul mercato sono tornate a circolare le suggestioni su un'operazione straordinaria con UniCredit, in assenza di ipotesi concrete per Banco Bpm la strada maestra rimane stand alone. Lo dimostra l'impegno con cui, già nei primi giorni dopo la pausa estiva, il vertice di piazza Meda è tornato al lavoro sull'aggiornamento del piano industriale.

Il Ceo Giuseppe Castagna, scrive Milano Finanza, aveva presentato la strategia al 2023 a ridosso del primo lockdown (inizio marzo 2020) e una revisione profonda è d'obbligo. Non si tratterà comunque di uno stravolgimento del vecchio piano la cui filosofia sarà confermata, come dimostra la scelta di non selezionare un nuovo advisor strategico (nel 2020 c'era stato Boston Consulting).

Semmai il lavoro di questi mesi è concentrato su una revisione dei target quantitativi che terrà conto del mutato contesto di mercato. In particolare si terrà conto dell'accelerazione avvenuta sul fronte del derisking, non solo grazie alle cessioni finalizzate sinora (l'ultima è stata il progetto Rockets da 1,5 miliardi), ma anche per l'intensa attività di workout coordinata dal responsabile gestione Npe Mattia Mastroianni.

Intanto, dopo la precisazione dell'Agenzia delle Entrate sulla norma dei benefici fiscali legati alla trasformazione delle imposte differite (deferred tax asset, dta) contenuta nell'ultima legge di bilancio, gli analisti di Equita hanno calcolato che una fusione tra UniCredit, Mps e Banco Bpm porterebbe in dote al nuovo polo bancario fino a cinque miliardi di bonus fiscale. L'interpretazione definitiva dell'Agenzia delle Entrate ha riacceso la speculazione del mercato sul risiko bancario.