Bilancio Ue, meno investimenti e caro-spread: i pericoli per l'Italia
L'Eurogruppo sostiene la proposta franco-tedesca sul bilancio dell’Eurozona. Per l’Italia c’è il rischio di maggiori oneri sul debito
Dai ministri europei è giunto infine un via libera alla proposta di far sì che il fondo di salvataggio della zona euro, l’Esm, possa giocare un ruolo di “facilitatore” tra il singolo emittente sovrano e gli investitori nel caso di problemi sul fronte del debito. Modifica, ha puntualizzato il presidente dell’Eurogruppo, il portoghese Mario Centeno, che non comporterà “alcun sostegno all’introduzione di qualsiasi automatismo o approccio meccanico nell’ambito della ristrutturazione del debito. Piuttosto stiamo pensando a come renderlo più efficiente, qualora dovesse esserci la necessità di una ristrutturazione del debito”.
A molti tuttavia è parso un ulteriore passo in direzione della creazione, già auspicata dall’ex ministro delle Finanze tedesche, Wolfgang Schauble, di trasformare l’Esm in una sorta di Fmi europeo in grado di aumentare il controllo dei bilanci dei singoli stati, applicare con più rigore e minore “flessibilità” (in questi anni più volte invocata da paesi come l’Italia) le regole fiscali comuni e in questo modo cercare di favorire la competitività della Ue arrivando ad una piena unione fiscale. In sintesi, commentava Stefano Fassina, economista e deputato di Liberi e Uguali, “la proposta franco-tedesca fa gli interessi franco-tedeschi e aggrava il contesto economico e finanziario per l’Italia”.
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