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Economia
Bnl, chiuse molte filiali nel primo sciopero dal 1990

Primo sciopero dei dipendenti della Bnl dal 1990

Filiali chiuse e presidi davanti alla sede generale di Roma e a Napoli nel primo sciopero dei dipendenti della Bnl dal 1990. Giornata di mobilitazione proclamata ufficialmente il 15 dicembre da tutte le organizzazioni sindacali del settore: Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin.

I dipendenti della banca già di proprietà del Tesoro protestano contro il piano di esternalizzazioni annunciato dall'azienda controllata dal gruppo francese Bnp Paribas che prevede, tra l'altro, le esternalizzazioni di oltre 900 dipendenti dell'IT e del back-office, su un totale di 11.500 addetti distribuiti tra uffici centrali e oltre 700 agenzie sparse su tutto il territorio italiano.

Le esternalizzazioni interessano circa l'8% della forza lavoro della banca. I sindacati denunciano un atteggiamento di chiusura della banca con la quale gli aziendali hanno trattato dallo scorso mese di settembre senza esito. Ora la vicenda è all'attenzione dei segretari generali delle sigle del credito. In attesa dei dati ufficiali sullo sciopero, i sindacati aziendali di Bnl indicano che in alcuni casi ci sono state percentuali di adesione fino al 98%.

"Lo sciopero è ben riuscito - dichiara a Radiocor Nino Baseotto, segretario generale Fisac Cgil - la banca rifletta attentamente". Il leader dei bancari della Cgil sottolinea come non sia accettabile che un'azienda che dichiara di essere in piena salute affronti progetti "di smembramento e di indebolimento della struttura che non possiamo accettare per la difesa delle professionalita' esistenti".

Al presidio dei lavoratori davanti al quartier generale di Viale Spinelli ha partecipato il segretario generale First Cisl, Riccardo Colombani, che in una nota afferma: "Diciamo a Bnl e a Bnp Paribas che non ci fermeremo perchè è inaccettabile che una banca che già guadagna più delle altre voglia guadagnare ancora di più e che, per raggiungere questo obiettivo, sia pronta a far uscire ben 836 lavoratori senza alcuna vera ed efficace tutela occupazionale". 

Lo sciopero a Napoli, ricorda il sindacato Fabi, ha riguardato la sede Bnl di via Toledo. La protesta e' sia contro le esternalizzazioni di oltre 900 dipendenti dell'IT e del back-office, su un totale di 11.500 addetti distribuiti tra uffici centrali e oltre 700 agenzie sparse su tutto il territorio italiano (8% del totale) sia per alcuni aspetti del piano industriale presentato poche settimane fa dall'amministratrice delegata Elena Goitini. Per Baseotto "Il combinato disposto tra le esternalizzazioni e il piano industriale prospetta una banca gracile, ridotta all'osso e non va bene per competere sul mercato internazionale".

La Bnl, aggiunge il segretario generale della Fisac, affronti il confronto e discuta realmente "noi certamente non possiamo firmare accordi contra legem, che prevedano la lesione di diritti individuali delle persone e se abbiamo scioperato e' per ottenere un dialogo ed un accordo rispettoso dei diritti delle persone".

Le esternalizzazioni della Bnl sono state criticate con aspri termini dal segretario generale della Fabi, Lando Sileoni, che le ha definite "una porcata" nel corso della conferenza organizzativa del sindacato a Milano prima di Natale alla quale ha invitato tutti i banchieri dei maggiori gruppi nazionali con l'eccezione, appunto, di quelli della banca romana. Colombani, stamani, nel corso del presidio davanti al quartier generale Bnl ha aggiunto un appello al ministero dell'Economia e a tutte le forze politiche affinchè si interessino alla vicenda.

"Bnl vuole trasformarsi da banca tradizionale, da banca dei territori a boutique finanziaria. Per questo vuole chiudere 135 filiali su 705 e aprire uffici di consulenza affidati a mille bankers incaricati di gestire la clientela piu facoltosa. Il Paese - ha concluso Colombani - ha bisogno di una banca che continui a fare credito a famiglie e ad imprese, che eroghi servizi a tutti e non solo a pochi grandi clienti". 

Per il coordinatore Fabi in Bnl Luigi Mastrosanti, invece, “oggi è stata una giornata storica per Bnl, per l’eccezionalità dell’evento e per la straordinaria partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori. I vertici della Bnl valutino molto attentamente le prossime decisioni che vorranno prendere, le organizzazioni sindacali ed i lavoratori della Bnl proseguiranno nella lotta con determinazione e se sarà necessario proclameranno ancora altre giornate di sciopero”.

A fine giornata, una nota della banca precisa che l'adesione è stata pari al 29,8% degli occupati. In questo contesto, spiega l'istituto guidato da Elena Goitini, caratterizzato anche dalla pianificazione delle ferie di fine anno, Bnl ha comunque assicurato la continuità operativa potenziando il canale digitale a supporto di quello fisico.

 

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