Economia

Bnl, clima più disteso coi sindacati sulle esternalizzazioni

Verso una ricomposizione del dialogo fra azienda e sindacati. Dal primo aprile riparte il confronto sulla cessione dei rami d’azienda a Capgemini e Accenture

Non solo. Il blocco delle relazioni sindacali, peraltro, corre il rischio di penalizzare anche tutti gli altri 10.000 lavoratori che non sono interessati dalla manovra sulle esternalizzazioni. Andare avanti con gli scioperi, secondo le sigle, non è più possibile e quello di far incrociare le braccia ai lavoratori, peraltro, si rivela un ottimo modo, dal punto di vista del sindacato, per lavarsi la coscienza senza assumersi le necessarie responsabilità.

Sullo sfondo ci sono le cause in tribunale. I lavoratori che si sentissero eventualmente penalizzati, in relazione ai loro diritti individuali, sono legittimati a presentare ricorsi. Tuttavia, i precedenti su casi simili non hanno mai portato risultati particolarmente favorevoli ai dipendenti. Anzi. Così, più di qualcuno comincia a diffidare dall’esercito di studi legali che – forse guardando troppo ai loro interessi di business e un po’ meno alle effettive chance di vittoria dei lavoratori – propongono l’azione legale con eccessiva disinvoltura.

Bussare ai giudici, insomma, non sempre si rivela la scelta più corretta. È come chi soffre di ernia del disco e si rivolge al chirurgo: è pressoché scontato che si senta proporre l’intervento che molto frequentemente, tuttavia, si rivela una soluzione poco efficace; lo stesso problema, invece, se sottoposto a un osteopata viene poi risolto con alternative meno invasive e rapidamente risolutive.

Insomma, dovrebbe a breve aprirsi una nuova fase fra sindacati e banca anche se, si fa notare in ambienti sindacali, chi si è comportato sempre in maniera ambigua, sia  per raccogliere qualche iscrizione in più alla propria sigla sia per ambire a fare carriera nella organizzazione di appartenenza, corre il serio rischio di rimanere isolato.