Boccia: invece che di data delle elezioni parliamo di politica economica
Al convegno Industry 4.0 che presenta il portale Ansa, il presidente di Confindustria Boccia chiede che la politica parli di programmi e politica economica
Boccia: ci vuole un programma di politica economica per il Paese
Al convegno Industry 4.0 di Milano, all'Unicredit Tower, che ha visto la presentazione del portale creato da Ansa su quella che è stata definita la quarta rivoluzione industriale, il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia parla anche di politica e, rispondendo alla domanda del direttore dell'Ansa Luigi Contu, di legge elettorale: “Siamo per il maggioritario che garantisce stabilità. Per affrontare il debito, il deficit ci vuole un piano di medio termine, quindi ci vuole governabilità, stabilità. Il referendum doveva evitare il sistema proporzionale che potrebbe essere l'inizio di una società corporativa e consociativa. Ci potremmo trovare in una situazione di incertezza, Industria 4.0 è l'inizio di un'idea di società che non può funzionare con l'ingovernabilità. La soglia di sbarramento del 5% è meglio di niente ma non ci fa fare salti di gioia. Meglio le elezioni anticipate? Lo lasciamo alla sensibilità dei partiti, più che la data delle elezioni dovremmo chiederci: cosa vogliamo fare? Quale operazione verità sul deficit? Su quale strada vogliamo addentrarci? I partiti parlano di reddito di cittadinanza, flat tax, abbattimento dell'irpef... Si deve invece dire agli italiani che ci vogliono anche sacrifici per il futuro del Paese. Dobbiamo andare sulla concretezza, fare programmi, una politica economica, che è la vita di un Paese. Cosa facciamo di industria 4.0, che punta sui fattori invece che sui settori? Se con il proporzionale l'idea è captare consenso invece di finanziare sviluppo la partita è persa in partenza”.
Boccia: invece che di data delle elezioni parliamo di politica economica. Il piano Industria 4.0 funziona
Boccia ha poi affrontato il tema Industry 4.0: “Il piano 4.0 non aiuta questo o quel settore, perché esistono aziende innovative in tutti i settori, quindi interviene su fattori. Il piano funziona: si sono attivati gli investimenti privati, c'è un più 7% nell'export del primo bimestre. L'incremento del Pil se pur minimo c'è stato, Padoan ha ottenuto uno sconto sulla manovrina, il che dimostra che la politica economica è una questione chiave per il Paese. Faccio un discorso di politica economica e lo rivendico: possiamo cominciare a parlare in questo paese di politica economica invece di data delle elezioni? Di iper super ammortamenti? Se lo strumento funziona e ha un effetto positivo sull'economia reale di tutto il Paese si dovrebbe potenziarlo, non sostituirlo. È una questione pedagogica e formativa, la sfida è restare o uscire. Il 20% delle aziende sono molto avanti, hanno investito in attività intangibili, il 60% ci sta lavorando, il 20% sono aziende cosiddette marginali. In quella incrementalità del pil c'è qualcuno che cresce molto e qualcuno che non cresce per niente. Questo è un Paese che avrà molte più medie imprese, nelle fabbriche è già in atto una sfida culturale”.
Boccia: invece che di data delle elezioni parliamo di politica economica. Le parole di Gianni Franco Papa, direttore generale Unicredit
Il direttore generale Unicredit Gianni Franco Papa ha parlato del ruolo delle banche in Industry 4.0:
“Le banche devono fare la loro parte, ma anche l'azione del Governo, formazione perché ci vogliono specializzazioni. Le banche non devono essere viste solo come finanziatori ma anche come controparti che possono aiutare le aziende, facciamo molto sia per capitale debito che per equity, anche in digitalizzazione le banche investono moltissimo, possiamo diventare advisor ma anche agire da centro di network per la cosiddetta filiera, con le piccole imprese che magari rimangono piccole che se si mettono tutte insieme possono avere accesso al credito”.