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Economia
Bollette, fine del mercato tutelato: ecco che cosa cambia per 4 mln di clienti

Bollette, fine del mercato tutelato. Ecco che cosa sapere 

Termina oggi il mercato elettrico tutelato per circa 4 milioni di clienti mentre gli altri, (circa 5 milioni) non passati al mercato libero, sono da considerarsi "fragili" (persone con handicap o più semplicemente over 75 anni) e dunque possono restare in regime tutelato. 

Un mercato liberalizzato dovrebbe offrire tariffe migliori. Invece nel caso dell'elettrico questo paradigma non vale. E chi è rimasto in maggior tutela sarà premiato, per tre anni, dalle cosiddette tariffe a tutele graduali, al momento le migliori sul mercato elettrico.  L'utente passerà d'ufficio al gestore che ha vinto la gara per la sua zona di appartenenza ma le tariffe saranno le stesse in tutta Italia con un risparmio di circa 113 euro all'anno rispetto al tutelato. 

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Arera, ossia l'autorità per l'energia ha pubblicato sul suo sito un riepilogo sull'attuale stato del mercato e ha annunciato le condizioni economiche del servizio di maggior tutela  che continuerà a registrare aggiornamenti trimestrali (sempre comunicati dall’Autorità), evidenziando un aumento del +12% delle bollette nel corso del terzo trimestre, rispetto al trimestre precedente che si è chiuso il 30 giugno 2024. "La buona notizia è che scende la quota di commercializzazione fissa annua, per il mercato tutelato, da 58,40 a 41 euro. Una riduzione che peraltro potrebbe rimanere anche nei prossimi trimestri - ha spiegato Marco Vignola, vicepresidente dell'Unione Nazionale Consumatori- Mentre lo sconto fisso annuo per chi è passato da oggi 1 luglio al Servizio a Tutele Graduali (STG) scende da 131,40 euro a 113 euro rispetto alla maggior tutela. Infatti non è il servizio a tutele graduali a  salire di prezzo ma è la tutela a diventare più conveniente. Il divario tra questa tariffa e il mercato libero, insomma, resta identico e molto vantaggioso specie se si considera che attualmente il mercato libero non ha offerte più vantaggiose né della tutela né tanto meno rispetto alle tutele graduali". 

Secondo lo studio dell'Unione Nazionale Consumatori, per il nuovo cliente tipo che consuma 2.000 Kw all'anno e ha una potenza impegnata pari a 3 kw, il +12% del prezzo del Kw significa spendere 52 euro in più all'anno. Nel confronto con i tempi pre-crisi, ovvero luglio 2020, il prezzo è ancora superiore del 35,9% ma,  rispetto al picco del luglio 2022, è inferiore del 43,1%. 

 

 






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