Economia

L'Europa affonda sotto il peso dei dazi di Trump. Milano crolla e chiude a -3, 41%. Tonfo di Tim, Stellantis e Unicredit

L'escalation del presidente degli Stati Uniti di Donald Trump sui dazi ha prodotto una seduta da dimenticare per le Borse europee

di redazione economia

Borsa, i dazi mandano al tappeto i listini: Milano -3,41% e Francoforte -3,32%

L'escalation del presidente degli Stati Uniti di Donald Trump sui dazi ha prodotto una seduta da dimenticare per le Borse europee: sono stati bruciati 367 miliardi. Sono infatti entrate in vigore le tariffe sull'import di prodotti canadesi e messicani, mentre raddoppiano al 20% i dazi sulle importazioni cinesi, a cui Ottawa e Pechino hanno già annunciato risposta. Il Ftse Mib di Milano ha perso il 3,41% a 37.736,16 punti, facendo scivolare l'indice sotto i livelli del 13 febbraio.

Non è andata meglio per il Dax di Francoforte, che ha perso il 3,32%. Male anche il Cac 40 di Parigi, in rosso dell'1,85% mentre il Ftse 100 di Londra ha perso l'1,2%, l'Ibex 35 di Madrid il 2,68% e l'Aex di Amsterdam scivola dell'1,76%. Perdite che caratterizzano anche Wall Street, seppur a livelli più contenuti tra lo 0,92% del Nasdaq a inizio seduta e il -1,65% del Dow Jones.Le importazioni da Canada e Messico saranno ora tassate al 25%, mentre i prodotti energetici canadesi saranno soggetti a dazi d'importazione del 10%. La tariffa del 10% che Trump aveva imposto alle importazioni cinesi a febbraio è stata raddoppiata al 20%.

E le ritorsioni non si sono fatte attendere. La Cina ha risposto alle nuove tariffe statunitensi annunciando che imporrà ulteriori dazi fino al 15% sulle importazioni di prodotti agricoli statunitensi chiave, tra cui pollo, maiale, soia e manzo, e ha ampliato i controlli sulle attività commerciali con le principali aziende statunitensi. Il Canada prevede di imporre tariffe su oltre 100 miliardi di dollari di merci americane nell'arco di 21 giorni.

Anche il Messico prevede di imporre dazi sui beni importati dagli Stati Uniti. A Piazza Affari è crollato il titolo di Stellantis, che ha perso il 10,16% a 11,076 euro per azione scontando gli effetti dei dazi e in scia al calo delle immatricolazioni, nonostante la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen ieri abbia aperto all'industria dell'automotive, fornendo altri tre anni alle case automobilistiche europee per adeguarsi ai target sulle emissioni di Co2.

Mossa che Stellantis ha accolto "con favore" condividendo "l'importanza attribuita all'innovazione, in particolare al software e alla guida autonoma". Male anche Stmicroelectronics (-8,37%), Iveco (-7,73%), Pirelli (-6,01%), Tenaris (-5,97%), Tim (-5,37%), Saipem (-5,11%), Prysmian (-5,09%), Buzzi (-5,02%) e Banca Popolare di Sondrio (-4,6%). Gli unici titoli positivi sono stati Inwit (+2,12%), Snam (+1,98%), Terna (+1,4%), Campari (+1,35%) e Italgas (+0,81%).

Sul mercato dei titoli di Stato lo spread tra Btp e Bund tedesco chiude in rialzo a 114 punti base, con il rendimento del decennale italiano in aumento di tre punti sul mercato secondario al 3,62%, mentre quello del Bund cala di un punto al 2,48%. In avvio il differenziale Btp-Bund segnava 106 punti. A Wall Street Best Buy è crollata del 13,9% dopo aver fornito agli investitori una previsione di utili più debole del previsto e aver lanciato un allarme sull'impatto delle tariffe. 

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