Economia
Borse europee positive. Atlantia -15%. Peggiorano le aspettative delle imprese
Le Borse europee iniziano la settimana all'insegna dell'ottimismo e chiudono tutte con rialzi superiori al punto percentuale. Nonostante i nuovi record di contagi negli Usa, il barometro dei listini punta dunque al bello col mercato che crede sempre piu' in un vaccino anti Covid: Pfizer e BioNTech hanno appena ottenuto l'ok della Fda statunitense per la revisione accelerata di due candidati vaccini in fase di sperimentazione. Cio' in attesa di una settimana densa di appuntamenti clou dall'avvio delle trimestrali Usa alla riunione della Bce per arrivare ai nuovi vertici Ue sul Recovery Fund. In forte rialzo anche Wall Street dove ora il Dow Jones ha accelerato a +1,5%.
Cosi' a Milano l'Ftse Mib chiude in rialzo dell'1,19% e supera di slancio quota 20mila punti nonostante il crollo di Atlantia che cede il 15,2% alla vigilia del consiglio dei ministri in cui il premier Giuseppe Conte ha annunciato che portera' il dossier revoca. In cima al listino, invece, Leonardo (+7%) e Tim (+5,9%) con la societa' telefonica che beneficia delle attese per la creazione di una societa' unica per la banda super veloce. Brillante anche Cnh (+4,2%) grazie al balzo del mercato dei trattori a giugno negli Stati Uniti.
Fuori dal listino principale in evidenza Unieuro (+15%) con il boom dell'e-commerce durante il lockdown evidenziato dalla trimestrale. Sul mercato valutario, l'euro si rafforza sopra 1,13 rispetto alla moneta americana ed e' trattato a 1,135 (da 1,1315). Euro/yen a 121,87 (da 120,80 di venerdi'). Dollaro/yen a 107,3(da 106,77). Stabile il greggio con il Wti poco sopra 40 dollari al barile.
Peggiorano intanto le aspettative delle imprese sulla situazione economica generale e sulle condizioni di accesso al credito. Secondo l'indagine condotta dalla Banca d'Italia tra il 25 maggio e il 17 giugno 2020 sulle imprese italiane con almeno 50 addetti, i giudizi sulla situazione economica generale nel secondo trimestre del 2020 sono peggiorati rispetto alla precedente indagine condotta in marzo. Le imprese riportano "una ampia flessione della domanda corrente".
Le attese a breve termine sulle vendite sono invece meno pessimistiche, cosi' come quelle sulle proprie condizioni operative. La maggioranza delle imprese indica che "il proprio fatturato ha subito una riduzione a causa della pandemia e prefigura che la propria attivita' torni ai livelli prevalenti prima della crisi sanitaria in poco meno di un anno; solo il 3 per cento delle aziende ritiene di non poter piu' tornare a livelli di fatturato pari a quelli precedenti la diffusione del Covid-19".