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Economia
Carige, Genova vale bene un nuovo buco di bilancio

1. Cosa vuol dire "dare dei soldi alle banche"? Vuol dire sostenere con fondi pubblici una o più banche il cui equilibrio patrimoniale sia compromesso da ingenti ripetute perdite che possono riflettersi, ad esempio,in "npl", crediti non più o non agevolmente esigibili. Ad esempio, le perdite sui crediti della Carige nel terzo trimestre del 2018 sono state calcolate dagli ispettori della Bce a 250 milioni di euro. Questo sostegno può prendere diverse forme: nel caso della Carige, una garanzia pubblica offerta alla sua nuova emissione di titoli, un prestito, e l´impegno del Tesoro all´acquisto di azioni per rafforzarne il capitale ove non intervenissero dei privati.

2. Questo uso di fondi pubblici da parte dei governi precedenti era stato per anni aspramente criticato dal Movimento 5*. Ora è stato deciso a favore di Carige dal governo costituito dal Movimento 5* e dalla Lega. Ma, si è difeso il Movimento, mentre loro lo facevano per difendere i loro amici dirigenti delle banche, il nuovo governo lo fa per tutelare gli innocenti risparmiatori. Gli effetti dei salvataggi su dirigenti e risparmiatori sono peraltro indipendenti dalle intenzioni di chi li decreta. Ai primi viene risparmiato l´imbarazzo di dover rispondere, civilmente e penalmente, del loro operato; ai secondi sono risparmiate delle perdite patrimoniali. Le perdite se le accolla il Tesoro, cioe', tutti, o nessuno, a seconda dei punti di vista; senza peraltro aver ottenuto alcun cambiamento nella conduzione della banca, di solito, secondo qualunque libro di tecnica bancaria, la condizione irrinunciabile di un rifinanziamento di un´impresa in perdita. Il sostegno viene accordato perche' l´istituzione continui a esistere, non perche' smetta di accumulare perdite.

3. Le critiche del Movimento 5* ai governi precedenti non sarebbero state puramente strumentali se i suoi esponenti avessero pensato veramente che un altro corso di azione fosse stato possibile di fronte alle crisi delle banche protette dai vecchi governi. Tutto lasciava supporre che fosse così. Infatti sino a pochi giorni fa, l´attuale governo per bocca dei suoi principali esponenti annunciava che non un euro pubblico sarebbe stato speso per aiutare Carige a risolvere i suoi problemi. Ora i 5* e i loro sostenitori, ad esempio Marco Travaglio, non solo sono pronti ad ammettere, ma anzi sottolineano quasi con soddisfazione che l´intervento e il contributo pubblico sia necessario e inevitabile. Uno sconcertante cambiamento di posizione sulla politica finanziaria e bancaria, della cui gravità nei 10 punti in cui Luigi Di Maio cerca di giustificare la decisione presa rispetto a Carige con i suoi sostenitori delusi non vi è la minima consapevolezza.

4. Come sempre in questi casi, si parla di proteggere i risparmiatori e i dipendenti. Ma i piccoli risparmiatori sono protetti dall´ assicurazione sui depositi. Titoli subordinati nelle mani dei risparmiatori non ce ne sono. (Ne sono entrati per 320 milioni di euro nel portafoglio del Fondo interbancario di tutela dei depositi, un entità finanziaria di natura sempre più incerta che se continua così si troverà presto depauperata e non sarà in grado di svolgere la sua missione propria, la tutela dei depositi.) Pare più probabile che si intenda tentare di bloccare una fuga dai depositi e tutelare lo status quo, a fini soprattutto elettorali: Genova vale bene un nuovo buco di bilancio!

5. Si potrebbe pensare che il sostegno pubblico alla Carige serva per rafforzare la struttura economica della Liguria, assai indebolita negli ultimi decenni. Ma si potrebbe anche sostenere che la Carige con la sua politica dei mutui a parenti, amici, attività speculative di corto respiro abbia contribuito ad aggravare la crisi assorbendo e poi sciupando il risparmio, non ad alleviarla. Lasciar fallire la Carige potrebbe aiutare i genovesi a darsi o a trovare una banca degna delle loro tradizioni e all´altezza delle loro aspirazioni.

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