Economia
Collaboratori senza progetto: per la Cassazione sono lavoratori dipendenti a tutti gli effetti e con gli arretrati
Storica ordinanza della Corte Suprema sul lavoro a tempo: l'oggetto della prestazione deve essere chiaro, diversamente è lavoro subordinato

Collaboratori senza progetto: per la Cassazione sono lavoratori dipendenti a tutti gli effetti e con gli arretrati
Avete un contratto di collaborazione con una società? Leggete bene la sentenza della Cassazione Sezione L Civile, numero 10969 pubblicata lo scorso 26 aprile. Per chi non ha un lavoro a tempo indeterminato ma è un semplice collaboratore, gli ermellini hanno emesso un'ordinanza che potrebbe segnare il futuro e il passato.
L'ordinanza è complessa ma parla chiaro: "Assunzione automatica e arretrati"
Chiamati ad esprimersi su una sentenza della Corte d'Appello di Brescia, relativa ad una causa di lavoro di un lavoratore in regime di collaborazione con contratto privo di un progetto chiaramente indicato, la Corte ha deciso “la trasformazione in un rapporto di lavoro subordinato in corrispondenza alla tipologia negoziale di fatto realizzata tra le parti" e ha imposto la conversione “ai sensi del comma 1, dell’art. 69 del d.lgs. n. 276 del 2003 – la collaborazione coordinata e continuativa priva di progetto in un rapporto di lavoro a tempo indeterminato”.
Obbligo di rideterminazione delle differenze contributive e previdenziali
Non solo, quindi il lavoratore collaboratore senza progetto deve essere assunto, ma la decorrenza e il ricalcolo contributivo hanno altresì convinto i giudici ad una corretta “determinazione delle differenze retributive sulla base della prestazione lavorativa offerta dal prestatore di lavoro”.
E l'ordinana è retroattiva sino al 2003
Più semplicemente, non solo il collaboratore deve essere assunto, ma stipendi e relativi versamenti previdenziali, devono essere ricalcolate dal momento dell'assunzione. Quindi la norma ha carattere retroattivo e sino al 2003, anno della legge 276, articolo 69, comma 3. L'ordinanza firmata in data 27 marzo dal presidente Antonella Paghetta è già giurisprudenza.