A- A+
Economia
Commercio, Di Maio contro le aperture dei negozi nei giorni festivi

A poche ore dallo sciopero dei dipendenti dell'outlet di Serravalle, diventato un simbolo della protesta contro il lavoro durante le festività che coinvolge quasi 5 milioni di italiani, il vicepresidente della Camera, Luigi di Maio, spara a zero sulle liberalizzazioni delle aperture. Colpevoli, secondo il deputato del M5S, di minare la serenità delle famiglie e la felicità personale. Una posizione destinata a far discutere e alimentare nuovamente il dibattito, anche alla luce della scarsa adesione all'agitazione nella cittadella dello shopping alessandrino: lo sciopero di Serravalle ha portato soltanto alla chiusura di un pugno di esercizi, mentre i turisti (soprattutto stranieri) ne invadevano i vicoli.

In un post su Facebook, il vicepresidente della Camera attacca: "Con l'eliminazione degli orari di chiusura degli esercizi commerciali ad opera di Monti e del Pd, si sono messe in competizione piccole botteghe e grandi centri commerciali". Situazione di mercato che ha scatenato "una concorrenza al ribasso" e che "ha ottenuto come unico risultato lo sfaldamento del nucleo familiare del negoziante e dei dipendenti, lontani dalla famiglia 7 giorni su 7. L'effetto sugli incassi è stato praticamente nullo, si sono spalmati gli stessi introiti su 7 giorni. Ma la qualità della loro vita è ulteriormente precipitata". Facendo il tagliando alle liberalizzazioni di Monti, il presidente di Federdistribuzione Cobolli Gigli parlò a Repubblica di un incremento di fatturato dello 0,8% per gli esercizi alimentari che avevano abbracciato l'apertura totale, sette giorni su sette per 24 ore, e del 2% per gli altri settori. In tempi di crisi, era il suo ragionamento, anche quelle timide boccate d'ossigeno non erano da buttare via.

Tesi completamente sconfessata da Di Maio, per il quale bisogna piuttosto "mettere al centro delle politiche pubbliche la persona, non queste fallimentari teorie di mercato".

Il deputato M5S fa anche riferimento a una precisa proposta di legge, a firma Dell'Orco, che risale all'aprile del 2013 e che impone sei giorni di chiusura nel lotto di dodici "festivi comandati" nell'arco dell'anno. Una proposta che contiene anche l'istituzione di un Fondo per il sostegno delle piccole imprese del commercio - quelle che non arrivano a 150 metri quadri di superficie nei piccoli comuni (e 250 nelle città oltre 10mila abitanti). Richiamando quella proposta di legge - sostenuta dalla Cei - Di Maio attacca il Partito Democratico che la "tiene bloccata al Senato e non ci permette di approvarla definitivamente. Le liberalizzazioni sfrenate hanno fallito, dovevano essere il volano dell'economia, ci stanno rendendo addirittura più poveri: i livelli di povertà relativa aumentano tra coloro che lavorano (sembra un paradosso) e tra questi ci sono tanti dipendenti dei centri commerciali e degli esercizi commerciali".

La sua riflessione si estende poi al tema dell'e-commerce. "E' inutile finger di non vedere, presto la vendita online renderà questi megacentri commerciali sempre più inutili, e i loro dipendenti indirizzati verso altre mansioni, tra cui la consegna a domicilio".

Tags:
di maio negozi





in evidenza
Leo Di Bello e Sarah Castellana: "Noi come Lautaro-Morata". Eros Ramazzotti special guest star

Champions show su Tv8

Leo Di Bello e Sarah Castellana: "Noi come Lautaro-Morata". Eros Ramazzotti special guest star


motori
PEUGEOT E-408: l’innovativa fastback elettrica che completa la gamma EV del Leone

PEUGEOT E-408: l’innovativa fastback elettrica che completa la gamma EV del Leone

Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.