Confindustria, salvate il soldato Marchesini
di Andrea Deugeni
@andreadeugeni
Mentre risuona ancora in Confindustria il forte richiamo dei saggi (come anticipato da Affaritaliani.it) sulle modialità di comunicazione dei candidati, parte in settimana la consultazione di Adolfo Guzzini, Giorgio Marsiaj e Luca Moschini con le associazioni territoriali e, proprio in vista dell'incontro con la Commissione di designazione fissato in agenda, Assolombarda (alle 17) e Confindustria Emilia-Romagna (alle 13.30 a Bologna) si riuniranno domani per decidere su chi orientare il proprio voto. A quanto risulta, l'incontro in Emilia-Romagna è destinato a riservare non pochi colpi di scena. Già, perché in occasione della riunione organizzata da Maurizio Marchesini, presidente di Confindustria Emilia-Romagna (nella foto in alto con Giorgio Squinzi), per presentare ai saggi l'unitarietà della regione in favore della candidatura del presidente di Unindustria Bologna Alberto Vacchi, molte territoriali opporranno un niet.
Pare infatti che Modena (novità dell'ultima ora), Parma, Piacenza, Reggio Emilia e tutta Confindustria Romagna (Ravenna, Rimini e Forlì) diranno a Marchesini che la riunione è inutile e che il numero uno della regione non ha titolo statutario per esprimere o rappresentare candidature unitarie in quanto si tratta esclusivamente di un diritto delle territoriali, le quali, per statuto, sono le uniche depositarie dei voti assembleari. Tanto più che la candidatura Vacchi sta riscontrando non poche contrarità al loro interno. Il presidente della regionale, cioè, può parlare, con un ruolo di coordinamento, per tutte le proprie associate ma solo se glielo viene richiesto e ha l'ok. Disco verde che in Emilia-Romagna in favore della candidatura Vacchi non c'è.
Eccetto Bologna e Ferrara, tutti i presidenti presenti diranno quindi a Marchesini che, seguendo le procedure stabilite, dovranno riunire prima i propri organismi interni per deliberare in favore di questa o quella candidatura.
Il risultato? Il presidente di Confindustria Emilia-Romagna non potrà farsi portavoce di qualsiasi tipo di candidatura. Oltretutto, diverse territoriali hanno infatti già preso appuntamento per poter essere ascoltate dai saggi. Com'è che si dice? Vacchi, nemo propheta in patria...