Consob, prende corpo ticket Savona-Minenna. Rumors
Salvini: "Anche con Savona mi sentirei garantito"
L'accordo "politico" sarebbe sostanzialmente fatto, ma per l'arrivo di Paolo Savona alla presidenza della Consob, vacante da quattro mesi, c'è da risolvere il problema di una presunta incompatibilità a causa della legge Madia sulla Pubblica amministrazione. Secondo fonti parlamentari, Lega e Movimento 5 stelle (con qualche mal di pancia) sono praticamente d'accordo su un ticket composto dal ministro per gli Affari europei e da Marcello Minenna, l'economista che i pentastellati avrebbero voluto al vertice della Commissione sulla borsa ma che, visto i veti, verrebbe 'dirottato' al ruolo di segretario generale.
Uno schema inverso rispetto a quello seguito per la guida dell'Inps, dove è destinato Pasquale Tridico, vicino a Luigi Di Maio, e che ha il via libera ufficiale di Matteo Salvini. "A me andava bene Minenna e andrebbe benissimo Savona. La Consob ha un ruolo fondamentale, mi sentirei garantito da risparmiatore italiano", ha detto in serata a 'Quarta repubblica' su Rete4. Se l'accordo politico c'è, il problema è quello di una possibile incompatibilità di Savona. La legge Madia, ribadita e precisata da una circolare della stessa ex ministra Pd e del Mef, prevede infatti che chi è in "quiescenza" non può ricoprire incarichi "dirigenziali o direttivi", se non a titolo gratuito e comunque per un solo anno.
Secondo fonti della maggioranza, però, il caso non dovrebbe essere applicato alla Consob che non è un organismo statale ma una Authority indipendente. Le opposizioni, però, insistono sull'incompatibilità anche perchè, ricorda Filippo Sensi, deputato del Pd, oltre al problema della legge Madia, c'è il fatto che Savona è stato, fino al momento dell'ingresso al governo, nel board del fondo hedge Euklid. "Percorso impraticabile, astenersi perditempo", sottolinea Sensi.
Spalleggiato da Guido Crosetto (Fdi) che esprime "grande stima e rispetto" per Savona che però, se nominato alla guida della Consob, "metterebbe sub iudice ogni decisione dell'autorità". Il dossier è in mano al presidente del Consiglio Giuseppe Conte che oggi, interpellato dai giornalisti a margine della presentazione del sito del reddito di cittadinanza, ha glissato con una battuta e un sorriso. Perchè su questa vicenda una parola fuori posto può far saltare tutto il piano.
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