Economia

Coronavirus, Bancomat: tra smart working e screening, la Società si organizza

L'intervista di Affaritaliani.it a Oscar Occhipinti, Direttore Marketing & Commerciale Bancomat S.p.A.

Affaritaliani.it ha intervistato Oscar Occhipinti, Direttore Marketing & Commerciale Bancomat S.p.A., per discutere delle misure adottate dal Gruppo a fronte dell'emergenza Coronavirus.

Per far fronte all'emergenza Coronavirus, Bancomat S.p.A, la società che gestisce i circuiti di pagamento Bancomat, PagoBancomat e Bancomat Pay, ha adottato un piano di misure preventive a tutela dei propri dipendenti, collaboratori e partner.

Affaritaliani.it ne ha discusso con Oscar Occhipinti, Direttore Marketing & Commerciale Bancomat S.p.A.

Come si è organizzata l’azienda per garantire operatività e continuità del servizio offerto?

In linea con le recenti disposizioni introdotte dalle autorità, Bancomat S.p.A. ha invitato i dipendenti a partecipare a forme di lavoro flessibile attivando a tutto il personale la modalità di lavoro in smart-working. Per questo abbiamo prontamente reso pubblico, sul nostro sito e sul canale ufficiale Linkedin, un comunicato informativo dove si specifica e rassicura che a tutto il personale di Bancomat S.p.A. sono state attivate le dotazioni necessarie allo svolgimento del lavoro in modalità smart working al fine di proseguire agevolmente anche da remoto nell’assistenza ed erogazione dei servizi verso i propri Aderenti e Stakeholder, garantendo la consueta disponibilità e qualità professionale. 

Quali misure cautelari sono state adottate internamente per scongiurare il rischio di diffusione del virus?

L’azienda ha provveduto ad inviare a tutto il personale le regole di comportamento indicate dal Ministero della salute e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) e dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e ha applicato prontamente le indicazioni del medico competente per favorire il rispetto delle regole di comportamento sopramenzionate. Sono state bloccate le trasferte e come misura precauzionale, per tutelare ulteriormente la salute della collettività, è stato mappato tutto il personale in trasferta nei 14 giorni precedenti all’evento.

Bancomat S.p.A. ha inoltre introdotto una procedura di screening per verificare l’idoneità di accesso ai locali aziendali per consulenti e visitatori, vietando successivamente l’ingresso al personale non dipendente. È stata inoltre modificata la procedura di comunicazione delle malattie. Tutti devono comunicare con relativo certificato medico lo stato di malattia anche per un solo giorno. Questo ci consente di monitorare anche a distanza lo status del personale. Per ovviare al provvedimento di chiusura delle scuole abbiamo inoltre concesso permessi retribuiti a tutti dipendenti con figli.

Avete introdotto o aumentato, se già istituito in precedenza, lo smart working? State rilevando una maggior produttività dei dipendenti che hanno adottato tale pratica? 

La straordinarietà dell’evento ha reso necessaria per la prima volta l’introduzione dello smart working di “massa”. È troppo presto per percepire se il lavoro agile ha degli effetti di maggiore o minore produttività e performance. Sicuramente è una metodologia di lavoro che favorisce una cultura per obiettivi, che oltretutto abbiamo cominciato ad introdurre in azienda negli ultimi 18 mesi. Come verificare la produttività? Un primo strumento è indubbiamente un processo di Performance Evaluation che responsabilizza ogni dipendente in merito alle proprie performance, aiutandoli ad avere chiare le attività da svolgere, le tempistiche e qualità del lavoro atteso.  

Avete istituito una persona di riferimento che coordini le questioni relative alla sicurezza?

La gestione di “rischio pandemia” ha richiesto la stretta collaborazione tra l’ufficio IT, HR e Medico competente aziendale. Grazie a loro è stato possibile attivare tempestivamente tutte le procedure esistenti e non, per consentire all’azienda la business continuity nel piano rispetto delle norme di sicurezza e compliance.

Avete messo in campo delle iniziative per supportare le categorie più colpite dal virus?

Non abbiamo fatto distinzioni tra il personale, garantiamo la sicurezza a tutti senza distinzioni. L’attenzione della nostra azienda al personale è sempre stata alta. Tutto il personale è andato contemporaneamente in smart working. 

Quali sono le Sue previsioni per il futuro del sistema Paese e quali le misure, a suo avviso, che dovrebbero mettere in campo le istituzioni per tutelare le aziende?

Le previsioni sul futuro del sistema Paese sono difficili al momento. Le fasi tipiche delle emergenze sanitarie sono tre: la crisi, la ripresa e la “nuova normalità”. Al momento ci troviamo nella prima fase e dire se le misure introdotte siano idonee a tutelare le aziende è molto difficile. Ora la priorità è bloccare la diffusione del virus.