Economia

Come usare il credito d'imposta. Una boccata d'ossigeno per le pmi

Di Alessandro Sannini, amministratore delegato Koine S.p.A

Di ricerca e sviluppo in questo paese se ne parla spesso e anche a sproposito. Con l'introduzione dei decreti attuativi del Credito d'Imposta R&S 2015-2019 e del Patent Box le nostre PMI hanno a disposizione un nuovo strumento di finanziamento alternativo con delle possibilità e opportunità piuttosto interessanti.

La prima mutazione culturale auspicabile è quella che si passi da vedere le agevolazioni legate a compensazione fiscale non solo una bella possibilità di, volgarmente, pagare meno tasse, ma avere una chiara opportunità di investire di più in ricerca applicata atta ad esempio a creare nuovi prodotti o nuove strategie.

Nel decreto attuativo si descrive piuttosto bene il concetto di studio di fattibilità. In questo caso c'è un ulteriore passaggio da sottolineare, si è stati abituati allo sfruttamento di questo tipo di agevolazione come una mera produzione formale di qualche kilogrammo di carta per ottenere le compensazioni fiscali, ma non come qualcosa che può essere inserito in un piano industriale magari accoppiato a qualche strumento proprio dei mercati di capitale come le obbligazioni quotate.

In una visione finanziaria e di sviluppo industriale il Progetto di Ricerca per le compensazioni fiscali 2015-2019 deve essere qualcosa di eccellente non solo per quanto riguarda la forma richiesta, ma anche dal punto di vista di contenuto per poter diventare parte ad esempio di un info-memorandum per gli investitori.

E'calcolabile infatti che su un investimento industriale di una decina di milioni di euro ci siano almeno un venti-trenta percento di ricerca applicata. Con un progetto di ricerca di alto livello avremmo la possibilità oltre a poter compensarne i costi al cinquanta per cento fino a cinque milioni di euro di abbattere le assimmetrie informative con eventuali investitori nel caso decidessimo di lanciare un emissione di minibond oppure addirittura una quotazione in borsa.

La ricerca industriale applicata ha un punto di congiunzione forte con l'advisory finanziaria che è sicuramente legata all'emersione di c.d intangibili.

Spesso molti imprenditori non sanno che stanno producendo innovazione. E nemmeno che in senso lato tutte le attività che hanno a che fare con lo sviluppo e la ricerca sono suscettibili di valutazione economica pur essendo intangibili a parte la prototipizzazione.

Ed ecco perché l'idea di un modello di advisory che nell'ottica di valorizzare la PMI verso i mercati si concentri prima su programmi e progetti di ricerca volti al tax credit e poi porti questa conoscenza e questa progettualità sui tavoli degli investitori insieme agli economics e magari insieme allo Z-Score potendo così avere una visione d'insieme molto approfondita dell'azienda.

Un passo avanti deciso quindi, le attività legate al Credito d'Imposta R&S possono essere inseribili in una forma di finanziamento extra-bancario e disintermediato, vista poi la difficoltà di ottenere credito dal sistema bancario. Il poter poi disegnare strategie a medio lungo termine in cui si uniscano le compensazioni fiscali e finanza aziendale anche verso i mercati di capitali è sicuramente un'opportunità incredibile in un paese che ha sicuramente bisogno in primo luogo di stimolare gli investimenti ed in secondo luogo di sostenere le aziende di eccellenza.

I settori dove c'è molta ricerca applicata come l'IT, la filiera della meccanica allargata, l'alimentare, la filiera della moda sono gran parte gli stessi che interessano a potenziali investitori anche internazionali ed è un'altra prova della grande opportunità di questo modello operativo.

E' chiaro che i presupposti di integrare questi due mondi, sono legati alla qualità del progetto di ricerca che deve necessariamente avere una forte cura formale e di contenuto per poi integrarsi con tutta la parte di finanza per i mercati di capitali per mano di attori specializzati come advisors, società di intermediazione mobiliare ed investment bank.

Il risultato sarà quello tanto sperato dagli investitori, di poter capir bene dove andranno ad investire i loro soldi, che si tratti di obbligazioni - azioni. L'imprenditore si troverà a poter avere più liquidità data dalla compensazione fiscale ed eventualmente la possibilità di avere una porta d'accesso ai mercati di capitale con il supporto di una documentazione formalmente corretta e a prova d'investitore.