Economia
Dall'immobiliare all'agrifood, ecco come gli arabi vogliono investire a Napoli
L'incontro della delegazione saudita con il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentis
Napoli, una delegazione saudita nella città partenopea: investimenti e partnership
La visita della delegazione del "Saudi Italian Business Council" a Pompei, composta di 400 persone, è stata caratterizzata da una serie di incontri finalizzati a favorire partnership su progetti di co-sviluppo tra imprese italiane e saudite. Dopo aver esplorato gli antichi scavi, i membri della delegazione hanno avuto l'opportunità di incontrare Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico di Pompei.
Anche Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha accolto con favore l'interesse commerciale e le potenziali opportunità di investimento provenienti dall'Arabia Saudita. Secondo quanto riportato dal quotidiano il Mattino, l'incontro ha visto De Laurentiis e la delegazione saudita discutere di partnership commerciali, investimenti nel settore cinematografico e progetti culturali legati alla "Saudi Vision 2030". L'obiettivo del presidente del Napoli sembra essere quello di presentare alcuni dei suoi progetti, inizialmente nel campo cinematografico, che potrebbero interessare l'Arabia Saudita in vista dell'Expo. Allo stesso tempo, De Laurentiis si è dichiarato disponibile ad assistere gli investimenti sauditi in Italia.
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La visita della delegazione del Saudi Italian Business Council a Napoli è parte di un'iniziativa promossa da The European House – Ambrosetti, con il sostegno della Regione Campania, del Comune di Napoli e di Invimit SGR.
“È importante che come Invimit abbiamo contribuito a realizzare questa ulteriore occasione di incontro e confronto tra l’Italia e l’Arabia Saudita, un partner affidabile che guarda con molto interesse le opportunità di investimento nel nostro Paese. Lo dimostra anche l’incontro del Primo Ministro Giorgia Meloni con il Principe Mohammed bin Salman, che ha confermato l’impegno del Governo per creare relazioni bilaterali proficue con questi Paesi. Per arrivare a questo momento ci è voluto oltre un anno di lavoro perché, come sappiamo bene, portare investitori nelle città più a Sud della Capitale non è facile, né scontato. Un’attività che si è consolidata partecipando alla Missione con il Ministro Urso volta proprio a far capire come Invimit possa essere uno strumento del Governo per i co-investimenti", ha dichiarato Giovanna Della Posta, Amministratore Delegato di Invimit SGR, in occasione della Business Conference ‘Strengthening Saudi - Italian cooperation for a common and sustainable development’ organizzata da The European House Ambrosetti, in collaborazione con Invimit, presso l’Unione Industriali Napoli.
"Oggi siamo a Napoli, una realtà ricca di opportunità. Aver fatto arrivare i sauditi qui significa accendere un faro sulla città e sulla Regione, in modo da far emergere le nostre eccellenti realtà produttive e i nostri talenti. Un’impresa non da poco che siamo fieri di aver compiuto grazie al lavoro svolto insieme a The European House Ambrosetti, con la collaborazione dell’Unione Industriali di Napoli, del Comune e della Regione Campania", ha sottolineato Della Posta. "La città partenopea si appresta a vivere un profondo cambiamento. Da semplice destinazione turistica, oggi è pronta ad accogliere capitali e investimenti, compresi quelli esteri. Invimit sta facendo la sua parte: il Fondo Napoli che Invimit ha costituito con il Comune mira a dotare la città di uno strumento che le consente di competere sul mercato dei capitali. Risorse aggiuntive che finalmente costituiscono un'alternativa concreta al debito, che rendono il futuro delle nostre città sempre più economicamente sostenibili per le attuali e le prossime generazioni”, ha concluso Della Posta.
Nell'incontro con le imprese, a Palazzo Partanna, sede dell’Unione industriali di Napoli e della Campania la delegazione saudita ha discusso di numeri investimenti. Agrifood, immobiliare, turismo, cultura e industria aerospaziale sono alcuni dei settori in cui i sauditi intendono investire, supportati anche dal Fondo sovrano Pif.