Economia

Davos, von der Leyen: "Mosca sta fallendo, ma a Kiev servono fondi"

di Redazione

Il presidente ucraino ribadisce dal Forum Economico di Davos che "dobbiamo combattere tutti insieme Putin" perché le sue ambizioni sono "buie"

Ucraina, Zelensky a Davos: "Combattiamo Putin tutti insieme per pace globale" 

''Dobbiamo combattere tutti insieme Putin'' perché ''le sue ambizioni sono buie, oscure e non solo nei nostri confronti'', ma ''noi dobbiamo investire nella pace e in un ordine mondiale giusto''. Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky intervenendo al World Economic Forum a Davos. E' la prima volta, dall'aggressione russa all'Ucraina, che Zelensky partecipa di persone al Forum. ''La follia che si trova all'interno del cuore e della mente di Putin non deve prevalere'', ha aggiunto.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto alla Svizzera di organizzare una conferenza di pace di alto livello. Lo ha annunciato la presidente della confederazione Svizzera Viola Amherd, al termine dell'incontro con Zelensky come riporta la Reuters. "Ho confermato che la Svizzera è pronta a organizzare una conferenza. Siamo rimasti d'accordo che i dettagli di un ulteriore approccio saranno esaminati in profondità perchè il processo di pace possa essere un successo", ha detto.

Ucraina, von der Leyen: "Kiev può prevalere, servono però nuovi finanziamenti"

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Per la Russia, la guerra in Ucraina è "un fallimento militare" e Kiev "può prevalere". Lo sostiene la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, intervenendo al World Economic Forum di Davos. Nella guerra in Ucraina, afferma, "la Russia non riesce a raggiungere i suoi obiettivi strategici. È prima di tutto un fallimento militare. Quando la Russia invase l’Ucraina, molti temevano che Kiev sarebbe caduta in pochi giorni e il resto del Paese nel giro di poche settimane. Questo non è accaduto. Al contrario, la Russia ha perso circa la metà delle sue capacità militari. L’Ucraina ha cacciato la Russia dalla metà dei territori che aveva conquistato. Ha respinto la flotta russa del Mar Nero e ha riaperto un corridoio marittimo per fornire grano al mondo. E ha mantenuto la sua libertà e indipendenza".

"Il fallimento della Russia - prosegue - è anche economico. Le sanzioni hanno sganciato la sua economia dalla tecnologia moderna e dall’innovazione:ora dipende dalla Cina. E, infine, il fallimento della Russia è anche diplomatico. La Finlandia ha aderito alla Nato, la Svezia seguirà presto. E l’Ucraina è più vicina che mai all’Unione Europea. Tutto ciò ci dice che l’Ucraina può prevalere in questa guerra. Ma dobbiamo continuare a rafforzare la loro resistenza. Gli ucraini hanno bisogno di finanziamenti prevedibili per tutto il 2024 e oltre".

"Hanno bisogno di una fornitura di armi sufficiente e prolungata - aggiunge von der Leyen - per difendersi e riconquistare il loro legittimo territorio. Hanno bisogno di capacità per scoraggiare futuri attacchi da parte della Russia. E hanno bisogno anche di speranza. Hanno bisogno di sapere che, con la loro lotta, otterranno un futuro migliore per i loro figli. E il futuro migliore dell’Ucraina si chiama Europa. È con immensa gioia che il mese scorso abbiamo deciso di avviare i negoziati per l’adesione dell’Ucraina all’Ue. Questo sarà il risultato storico dell’Ucraina. E sarà l’Europa che risponde al richiamo della storia", conclude.

Energia, von der Leyen: "L'Ue ha ripreso il destino in mano, solo un ventesimo da Russia"

L'Unione Europea ha "ripreso il proprio destino" energetico "in mano": nel 2023 solo un ventesimo dell'energia consumata proveniva dalla Russia, mentre nel 2024 la produzione eolica e fotovoltaica supererà "per la prima volta" l'energia importata dalla Federazione. Lo sottolinea la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, intervenendo al World Economic Forum di Davos, in Svizzera. "Portiamo tutti - afferma - le cicatrici per le decisioni di Vladimir Putin. Abbiamo dovuto affrontare scelte difficili e incertezze, soprattutto durante gli inverni. Ma abbiamo fatto le scelte giuste. Ora, due anni dopo, l’Europa ha ripreso in mano il proprio destino energetico: l’anno scorso solo un’unità su venti di energia consumata nell’Unione Europea proveniva dalla Russia".

"La crisi - continua - ha frenato lo slancio dell’economia europea, ma i timori di un collasso economico si sono rivelati infondati. Ora i prezzi dell’energia sono scesi e sono rimasti bassi anche durante la recente ondata di freddo all’inizio di gennaio. I depositi di gas sono ancora ben forniti. L’Europa ha compiuto progressi concreti nel migliorare la resilienza del suo sistema energetico. Come è stato possibile? Perché abbiamo agito in collaborazione. Perché avevamo mercati ben funzionanti e aperti e buoni amici in tutto il mondo che sono intervenuti e hanno intensificato le forniture alternative. Perché avevamo un mercato unico che ci permetteva di reindirizzare i flussi di energia dove servivano. Ma, soprattutto, perché abbiamo raddoppiato il nostro impegno nella transizione verso l’energia pulita, investendo nelle tecnologie pulite, efficienti e rinnovabili del futuro. Le industrie e le aziende europee sono state fondamentali in questo senso".

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"La crescita della capacità di energia rinnovabile - prosegue - ha raggiunto un altro record nell’Unione Europea nel 2023. E l’Ue ha migliorato l’efficienza del suo utilizzo energetico di quasi il 5%. In questo modo abbiamo trasformato la sfida di Putin in una nuova grande opportunità. L’anno scorso per la prima volta l’Ue ha prodotto più elettricità dal vento e dal sole che dal gas. E quest’anno, per la prima volta, l’Unione Europea è destinata a ottenere più energia complessiva dall’eolico e dal solare fotovoltaico rispetto alla Russia. Questa è una buona notizia. Ma tra le ragioni dell’ottimismo, non dimentichiamo una lezione fondamentale della crisi. Fare eccessivo affidamento su una società, un Paese, una rotta commerciale comporta dei rischi. Ecco perché il Green Deal europeo pone un’enfasi così forte non solo sulla riduzione delle emissioni, ma anche su una presenza europea forte e competitiva nella nuova economia dell’energia pulita", conclude.

Ue, von der Leyen: "Grandi rischi per l'Unione, ma possiamo farcela: serve coraggio" 

L'Unione Europea vive in un periodo segnato da "conflitto, frammentazione e paura", ma ha i mezzi per andare avanti con "ottimismo" e "determinazione", a patto che sia "coraggiosa" e si assuma dei rischi, come ha fatto davanti alla pandemia di Covid-19 e alla guerra in Ucraina. Lo sottolinea la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, intervenendo al World Economic Forum di Davos, in Svizzera.

"Il nostro mondo - afferma - vive un’era di conflitto e di confronto, di frammentazione e paura. Per la prima volta da generazioni, il mondo non si trova ad un unico punto di svolta. Si trova in molteplici punti di svolta, con rischi che si sovrappongono e si sommano a vicenda. E non c’è dubbio che ci troviamo di fronte al rischio maggiore per l’ordine globale nel Dopoguerra. Ma, a mio parere, non c’è dubbio che possiamo andare avanti con ottimismo e determinazione. Certo, i rischi che affrontiamo sono reali e presenti. Ma per affrontare i rischi bisogna correre dei rischi. Insieme".

"Questo - continua - è ciò che l’Europa ha sempre fatto. L’Ue dà il meglio di sé quando è coraggiosa, come abbiamo visto solo negli ultimi anni con il Green Deal, NextGenerationEu, sostenendo l’Ucraina o affrontando la pandemia. I prossimi anni ci imporranno di pensare allo stesso modo. E credo che il potere comune delle nostre democrazie, delle nostre imprese e della nostra industria sarà al centro di tutto questo. Le vostre aziende prosperano grazie alla libertà di innovare, investire e competere. Ma la libertà negli affari dipende dalla libertà dei nostri sistemi politici. Questo è il motivo per cui credo che rafforzare la nostra democrazia e proteggerla dai rischi e dalle interferenze che deve affrontare sia un nostro dovere comune e duraturo. Dobbiamo ricostruire la fiducia più che mai - conclude - e l’Europa è pronta a svolgere un ruolo chiave".

Putin, 'non ci ritireremo dai territori conquistati' - E' "impossibile" che la Russia accetti di ritirarsi dai territori conquistati in Ucraina nell'ambito di negoziati. Lo ha detto il presidente Vladimir Putin. "Tutti capiscono che questo è impossibile, sia i circoli dominanti in Ucraina che quelli occidentali", ha aggiunto Putin, citato dall'agenzia Interfax.

Putin, l'iniziativa in Ucraina totalmente nelle nostre mani - L'iniziativa nel conflitto in Ucraina è "totalmente nelle mani delle forze armate russe" e se ciò continuerà "lo Stato ucraino potrebbe subire un colpo irreparabile". Lo ha affermato il presidente Vladimir Putin, citato dall'agenzia Interfax. Secondo Putin, le forze ucraine bombardano le regioni russe vicine al confine con lo scopo di "distogliere l'attenzione della popolazione e dei loro sostenitori dal fallimento completo e assoluto della cosiddetta controffensiva".