Economia
DeepSeek, altro che una cinesata: in un solo giorno ha causato la più grande perdita di sempre a Wall Street
La nuova IA "low cost" applica una tecnica innovativa chiamata 'miscela di esperti' che ottimizza l’uso delle risorse di calcolo. Il commento di Saverio Berlinzani, analista di ActivTrades
Wall Street in ginocchio: DeepSeek firma la peggior perdita di sempre nel mercato azionario statunitense
Pechino ha appena sferrato un colpo mortale a quello che sembrava un dogma del mondo dell'intelligenza artificiale: per avere un IA di successo, servono miliardi e miliardi di investimenti. E invece, arriva la Cina con DeepSeek, e riduce in frantumi la convinzione che solo gli Stati Uniti possano detenere la leadership nel settore. In un solo giorno, i Paperoni americani hanno visto evaporare 108 miliardi di dollari. Il più colpito? Jensen Huang, CEO di Nvidia, con una perdita di 20,1 miliardi di dollari, mentre l’intero valore della sua azienda è precipitato di 590 miliardi in una sola seduta.
Affaritaliani.it ha approfondito gli effetti dirompenti dell'IA cinese DeepSeek sui mercati finanziari, discutendone con Saverio Berlinzani, analista di ActivTrades. “La recente comparsa di DeepSeek, una startup cinese di intelligenza artificiale, ha avuto un impatto significativo sulle borse americane due giorni orsono. DeepSeek ha sviluppato un modello di intelligenza artificiale, che rivaleggia con ChatGPT di OpenAI in termini di prestazioni ma a costi di gran lunga inferiori. Mentre aziende come OpenAI hanno investito miliardi di dollari nei loro modelli, DeepSeek è costato (anche se mancano prove certe) 6 milioni di dollari", spiega l'analista.
E così tremano gli imprenditori, ma anche i politici di Washington, mentre la Silicon Valley si scontra con la dura realtà: la Cina ha imparato a fare le cose meglio, e soprattutto, a un costo ridicolo rispetto agli standard occidentali. Non è una “cinesata”, come qualcuno potrebbe pensare e persino Sam Altman, il capo di OpenAI, ammette: “È notevole, soprattutto per quello che può offrire a quel prezzo”. E Nvidia riconosce: “È un eccellente progresso”.
Ma cosa ha permesso a Liang Wenfeng, il misterioso fondatore di DeepSeek, di produrre una IA low cost in un mercato dove la corsa ai super chip è il vero motore della crescita? Primo fra tutti il basso costo, che secondo Berlinzani "deriva da una tecnica innovativa chiamata 'miscela di esperti' che ottimizza l’uso delle risorse di calcolo, attivando solo le risorse di calcolo necessarie per un'attività, portando a notevoli risparmi energetici e di costi.”
L'impatto di DeepSeek sui mercati è stato devastante, anzi per Berlizani: "E' stata la più grande perdita in un solo giorno nella storia del mercato azionario statunitense.” Secondo l’analista, questo tracollo riflette i timori che modelli di intelligenza artificiale più efficienti come quello di DeepSeek possano ridurre la domanda di hardware ad alte prestazioni, settore in cui Nvidia è leader globale.
Eppure l’innovazione di DeepSeek non è solo tecnologica ma anche geopolitica, il segreto? Un approccio rivoluzionario e la capacità di trasformare in opportunità i vincoli imposti dagli Stati Uniti. Infatti sembra proprio che la strategia americana di limitare l’esportazione di chip avanzati alla Cina abbia spinto ancora di più i ricercatori cinesi a sviluppare soluzioni alternative, innovative e, fino a ieri, impensabili.
Tuttavia, per ora, la storia, è tutt’altro che scritta. DeepSeek ha fatto un passo avanti, ma OpenAI e gli altri big non stanno certo a guardare. Il nuovo fronte, quello dei modelli capaci “di ragionare”, è appena stato aperto. R1 di DeepSeek potrebbe emulare O1 di OpenAI, ma quest’ultima è già pronta al salto successivo.