Economia

Def, Austria: "Rispettare le regole Ue". Di Maio: "Aggressione preventiva"

Dall'Ecofin arriva un invito al ministro dell'Economia Tria: convinca il governo a tornare indietro sul deficit al 2,4%. Di Maio: "Da Ue pregiudizi"

Mentre i mercati mostrano ancora segno di nervosismo e il ministro dell'Economia Giovanni Tria lascia in anticipo Eurogruppo ed Ecofin per lavorare alla nota di aggiornamento del Def da presentare domani in Parlamento, si scalda il clima in Europa attorno alla manovra di bilancio che l'Italia presenterà entro la metà di questo mese, sui cui numeri il governo ha alzato il velo all'interno del Documento di economia e finanze. 

Dal Lussemburgo, al termine della riunione dell'Ecofin, il vicepresidente Valdis Dombrovskis ha annunciato che la Commissione Ue "è pronta ad applicare le regole del Patto di Stabilità sull'Italia che, con il deficit al 2,4%, oltrepassa la flessibilità concessa", il che significa erogare una sanzione contabile se nel nostro Paese non cambieranno i saldi fissati nel Def, sanzione che andrà ad aggravare il rapporto deficit/Pil finendo per aumentare quello debito/Pil. 

Dombrovskis poi ha ricordato che "l'Italia e' stato il Paese che piu' ha beneficiato della flessibilita': il progetto di bilancio per il 2019 non e' stato ancora presentato e sara' solo quando l'avremo in mano, il 15 ottobre, potremo valutarlo nel dettaglio".

A proposito dell'allarme lanciato dal presidente della Commissione Juncker sul rischio di una crisi italiana 'alla greca', il vicepresidente responsabile dell'euro e dei mercati finanziari si e' limitato a dire che 'Juncker enfatizza che occorre applicare le regole di bilancio ed e' quanto la Commissione e' pronta a fare'. La sostanza del caso Italia 'e' che il Paese ha il secondo debito pubblico piu' elevato nella Ue dopo la Grecia ed e' il Paese che piu' paga in termini di servizio del debito per cui deve avere un bilancio equilibrato per mantenere tassi di interesse a livelli bassi, accettabili'.

Sul tema è intervenuto anche il ministro delle Finanze austriaco, Hartwig Loeger, che ha la presidenza di turno Ue dell'Ecofin e che si è augurato che Tria "convinca il suo governo a rispettare le regole comuni". "Da parte nostra, come ministri, sosteniamo il ministro Giovanni Tria nel suo dibattito dei prossimi giorni, affinché riesca a chiarire la situazione", ha spiegato infatti Loeger, aggiungendo però che "se abbiamo delle regole europee, la nostra posizione è che quelle regole vadano rispettate, questa è la nostra aspettativa: la maggior parte dei Paesi chiederà che queste regole vengano rispettate". Insomma, un compito difficile.

Di Maio, infatti, parla di "colpi bassi" e di "aggressione preventiva, che dimostra tutto il pregiudizio verso l'Italia" dei leader europei e assicura che sul deficit al 2,4% il governo "non tornerà indietro di un millimetro", mentre Salvini attacca: 'Le minacce di Juncker e di altri burocrati europei continuano a far salire lo spread, con l'obiettivo di attaccare il governo e l'economia italiane? Siamo pronti a chiedere i danni a chi vuole il male dell'Italia'.

Piu' cauto il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte: "Rispettiamo le nostre prerogative sovrane e rispettiamo altresi' le Istituzioni dell'Unione Europea che abbiamo contribuito a fondare e che rimane la nostra casa comune. Ci avviamo a dialogare con le Istituzioni europee con serenita' e rispetto dei ruoli, fiduciosi di poter dimostrare, carte alla mano, la bonta' del lavoro sin qui fatto".