Economia

Dl imprese, Sterilizzate le norme sui fallimenti. La nota di Confindustria

"Sterilizzare" le norme del Codice civile che impongono, in caso di forti perdite, la messa in liquidazione delle societa' che erano sane prima dell'arrivo del'emergenza Coronavirus a fine febbraio. Il decreto imprese varato dal governo prevede, oltre a una serie di garanzie pubbliche per i finanziamenti erogati dalle banche, prevede anche una serie di provvedimenti volti a mantenere la continuita' aziendale evitando gli effetti automatici delle norme di legge quando si redigono i bilanci.

E cosi' ad esempio, secondo quanto si legge nella nota di sintesi interna di Confindustria che precede la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e che Affaritaliani.it pubblica, confermate poi dallo stesso comunicato ufficiale del governo, al momento della redazione del bilancio in corso, si valutera' con i criteri di prudenza e di continuita' alla luce della situazione emergente dall'ultimo bilancio chiuso.

Vengono quindi disattivate le cause di scioglimento societario per riduzione o perdita del capitale sociale previste dal codice civile (ad esempio quando le perdite sono superiori a un terzo del capitale) e che porrebbero gli amministratori al bivio tra l'immediata messa in liquidazione, con perdita della prospettiva di continuita' per imprese anche performanti, ed il rischio di esporsi alla responsabilita'.

Previste anche misure per sottrarre le imprese all'apertura del fallimento e alle altre procedure fondate sullo stato di insolvenza, sino a quando durera' l'emergenza. Vien poi sterilizzato il periodo dell'emergenza ai fini del calcolo delle azioni a tutela dei creditori (quindi quando il periodo emergenziale sara' passato, i creditori potranno se del caso proporre le azioni revocatorie).