Economia

Dl liquidità, la linea di Gualtieri: "Garanzia piena fino a 800 mila euro"

I prestiti alle imprese

“La garanzia sarà al 100% per i prestiti fino a 800mila euro e aumenteremo le garanzie al 90% per 200 miliardi di prestiti fino al 25% di fatturato delle imprese di tutte le dimensioni". Mentre nella maggioranza alcuni partiti come il M5S e Italia Viva alzano la voce sul decreto legge liquidità il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri spiega come funzionerà il sistema di garanzie pubbliche per garantire le risorse alle imprese. La differenza è sensibile. Una garanzia al 90% non esonera le banche dalle procedure di verifica delle solvibilità tipiche dell'erogazione dei prestiti, rischiando di ritardare l'erogazione della liquidità. Con una garanzia al 100%, invece, tutto ciò non scatta. Altro tema aperto è come garantire i prestiti.

Il M5S spinge perché le garanzie arrivino attraverso Cassa Depositi e Prestiti. Ma nel Mef si è fatta spazio l'idea di usare Sace, controllata Cdp che, a quel punto, verrebbe trasferita direttamente sotto l'egida di via XX settembre. Idea che, al Movimento, proprio non piace. Così il dl liquidità non è pronto ed è possibile quindi che la riunione slitti a lunedì. Parallelamente avanza il dialogo tra governo e opposizioni. Un doppio incontro - sabato 4 aprile il primo, domenica 5 aprile il secondo, anche con Gualtieri - tra il ministro Federico D'Incà e i capigruppo di Fi, Lega e Fdi servirà a fare il punto sulle loro proposte: alcune potrebbero essere assorbite come emendamenti al Cura Italia, altre dirottate al dl liquidità e al decreto aprile.

E il governo va incontro alle richieste delle opposizioni sul golden power: Fraccaro ne annuncia infatti estensione, anche per iniziative provenienti dall Ue e impone la comunicazione anche per le Pmi. Intanto, nella maggioranza, si guarda sempre con preoccupazione all'Europa: l'idea di un Mes light non convince Conte e spaventa il M5S. Ma potrebbe essere il "cavallo di Troia" per ottenere almeno per finalità specifiche, quei bond comunitari che restano la stella polare del governo.