Economia
Donnarumma apre la sua società di consulenza con "vista" su Cdp nel 2024
Dopo la vicenda delle nomine, l'ex amministratore delegato di Terna torna in azione. Ma sullo sfondo rimane la partita di Via Goito
Stefano Donnarumma crea la sua società di consulenza
Stefano Antonio Donnarumma ha passato mesi complicati. Dopo essere stato per mesi l’amministratore delegato in pectore di Acea, è stato sacrificato sull’altare dello spoils system e ha dovuto cedere il passo a Flavio Cattaneo. L’ex amministratore delegato di Terna è uscito quindi dalla corsa alle nomine con un conto in banca più pingue per oltre 6,5 milioni, ma anche con qualche boccone amaro da digerire. Per questo, come riporta Mf, ha deciso di mettersi in proprio e aprire una sua società di consulenza dedicata alle aziende e alle pmi non soltanto nel settore energetico.
Chi fa da sé fa per tre, vien da dire. Donnarumma, d’altronde, è stato bistrattato quasi senza motivo dal governo, che non ha voluto riconoscere al manager di aver portato – nei tre esercizi su cui è stata apposta la sua firma – oltre 2,2 miliardi di euro di utili. E poiché Cdp è azionista di Terna del 30% o poco meno, significa che in tre anni la gestione Donnarumma ha fruttato allo Stato circa 700 milioni. Mica male, insomma.
Del manager si è parlato prima per Enel, poi per una permanenza in Terna, quindi per un suo trasferimento in Cdp Venture Capital, infine come possibile “rimpiazzo” di Pietro Labriola in Tim se i francesi di Vivendi avessero deciso di strappare con l’attuale ad pugliese. Troppi nomi, troppe caselle. E infatti non è stato risolto nulla e Donnarumma è uscito dal giro delle nomine.