Economia

Economia, 2021 anno di ripresa ma anche di corsa dell'inflazione: un bilancio

Se il 2020 è stato l'anno del Covid, il 2021 dal punto di vista economico è stato quello della ripresa e del Recovery Plan. Ma anche della corsa dell'inflazione

Il 10 settembre l'Ocse diffonde una nota in cui conferma che la ripresa dell'Eurozona si sta "rafforzando" ma al tempo stesso "la pandemia potrebbe avere conseguenze persistenti e il sostegno fiscale non dovrebbe essere ritirato anticipatamente", chiedendo alla Bce di mantenere la propria politica accomodante.

Il 14 il dato sull'inflazione negli Stati Uniti segna un rallentamento, ma resta comunque alta: i prezzi al consumo frenano al +5,3% annuale, dal +5,4% di luglio, in linea con le attese, mantenendosi per il quarto mese consecutivo sopra la soglia del 5%.

Nei giorni successivi scoppia il 'caso' Evergrande, con i listini mondiali che cominciano una serie di sedute negative per paura di un potenziale collasso del colosso dell'immobiliare cinese. In Cina si registra un ampio sell-off. Wall Street chiude in rosso, cedendo il 2%.

Il 23 viene pubblicato il bollettino mensile della Bce in cui Francoforte avverte che "sebbene le persistenti strozzature dal lato dell'offerta e la diffusione della piu' contagiosa variante Delta del coronavirus offuschino le prospettive di crescita nel breve periodo", l'area euro e' andata "procedendo verso una forte crescita nel terzo trimestre" e "le informazioni piu' recenti indicano un ulteriore miglioramento dell'attivita' nel secondo semestre del 2021".

"nel medio periodo ci si attende un deciso recupero dell'Economia" prevede la Bce, che rivede al rialzo la crescita del Pil di quest'anno, portandola al 5% e mantenendo al 4,6% il 2022 e al 2,1% il 2023.

OTTOBRE: TIMORI PER STAGFLAZIONE E COSTO ENERGIA

L'aumento dell'inflazione e le minacce per la crescita dovute alle nuove ondate di Covid allungano sulla ripresa l'ombra della stagflazione. L'aumento del costo dell'energia comincia a preoccupare i governi, mentre la crisi dei chip pesa sulla manifattura dei Paesi avanzati. - Il mese si apre con una frenata a sorpresa del manifatturiero dell'Eurozona. Pesa la crisi dei chip. In Italia, anche se ostacolato dai ritardi sulle forniture, il manifatturiero cresce rapidamente e resta solido.

Per la zona euro l'indice finale Ihs Markit Pmi scende a 58,6 punti Il 6 ottobre il Financial Times dedica una lunga analisi a un timore diffuso sui mercati: il rischio stagflazione, ossia una fase economica in cui le pressioni inflazionistiche rimangono alte ma la crescita ristagna. Negli Usa intanto delude il mercato del lavoro a causa della diffusione della variante Delta e dei colli di bottiglia che hanno frenato le assunzioni. La crisi dei chip colpisce i grandi produttori di tecnologia: Apple taglia la produzione dei nuovi iPhone.

Gli Stati cominciano a fare i conti col forte aumento del costo dell'energia del 2021, dovuto prevalentemente all'aumento del costo del gas naturale, causato da diversi fattori: la ripresa economica, l'inverno particolarmente freddo nel Nord Europa e la forte domanda di gas da parte della Cina. L'Ue decide di mettere a disposizione degli Stati membri una serie di misure, come aiuti diretti alle famiglie, anche con voucher e prororga della scadenza delle bollette; aiuti di Stato alle imprese e taglio di Iva e tasse sull'energia.

Il caro gas spinge la domanda globale di petrolio: l'Agenzia Internazionale dell'Energia, il 15 rivede al rialzo le sue stime per la domanda globale di greggio nel 2021 e 2022, aggiungendo che dovrebbe salire di 5,5 milioni di barili al giorno quest'anno, e di 3,3 milioni di barili al giorno il prossimo, per raggiungere i 99,6 milioni di barili, leggermente al di sopra dei livelli pre-Covid.

Il prezzo dell'oro nero continua a salire con il Brent che sfonda gli 84 dollari e il Wti gli 81. - La crisi energetica e il peso del debito nel settore immobiliare frenano la crescita della Cina, ai minimi da un anno nel terzo trimestre 2021. I nuovi dati di Pechino raccontano che tra luglio e settembre scorsi, l'Economia cinese ha registrato un'espansione del 4,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, contro il 7,9% raggiunto nel secondo trimestre e al di sotto di un'attesa del 5,2%, secondo i dati diffusi oggi dall'Ufficio Nazionale di Statistica di Pechino.

Il 28 il Brasile decide per la stretta creditizia a causa dell'inflazione. La banca centrale alza il tasso di interesse di riferimento di 150 punti base portandolo al 7,75%.

NOVEMBRE: BIDEN CONFERMA POWELL ALLA FED

Novembre si apre con i nuovi record di Wall Street con il rally dei produttori di auto elettriche dopo la quotazione record di Rivian. Ma a frenare gli entusiasmi e' la scoperta della variante Omicron del Covid-19, che mette sotto pressione i mercati. Biden conferma Powell alla guida della Fed.

Il primo Wall Street aggiorna i suoi massimi storici, ma gli scambi restano per tutta la prima parte del mese cauti, in attesa delle decisioni della Fed sul tapering. Intanto continuano a pesare sull'industria anche europea i problemi legati alle catene di approvvigionamento. 

Il 7 Elon Musk lancia un sondaggio su Twitter e promette di vendere azioni Tesla per pagare le tasse. Il titolo va sotto pressione a Wall Street e avvia un poderoso sell off destinato a durare giorni. Gli effetti si fanno sentire su tutti i listini che arrestano la loro marcia del 2021, apparsa fino a quel momento inarrestabile. In controtendenza Rivian, produttore di auto elettriche sponsorizzato da Amazon, che segna una serie di sedute positive con rialzi a doppia cifra. 

Il 24 si registra una crescita inferiore alle aspettative del Pil Usa nel III trimestre, salito del 2,1%. Con i mercati ancora nervosi e negativi a causa dalla nuova variante sudafricana del Covid, con il crollo dei listini di tutto il mondo - dall'Asia all'Europa - gli investitori si gettano sui cosiddetti 'beni rifugio'. L'oro sale fino a 1.800 dollari l'oncia. La variante Omicron sara' una costante del momento nero dei mercati per tutto il mese e contagia anche le borse asiatiche e il petrolio, che comunque rimarra' a livelli superiori al pre-pandemia. 

Il 26 il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, conferma Jerome Powell alla guida della Fed. Scegliendo il 68enne repubblicano piuttosto che un collega democratico per il posto di presidente per gli analisti Biden ha riconosciuto la validita' della gestione della banca centrale durante la pandemia.

DICEMBRE: FED ACCELERA SUL TAPERING, INFLAZIONE GALOPPA

La crescita economica, nonostante le preoccupazioni dovute alla diffusione della variante Omicron, diventa una certezza. Le banche centrali si preparano alle contromosse per arginare l'inflazione. La Bank of England e' la prima del G7 ad alzare i tassi di interesse durante la pandemia. La Fed accelera sul tapering. Per la Bce nel 2022 sara' ancora troppo presto per farlo.

Il mese si apre con il dato sui prezzi al consumo negli Stati Uniti, aumentati a novembre a un ritmo senza precedenti in quasi 40 anni. L'aumento dei prezzi e' stato del 6,8% rispetto a novembre 2020. Nell'Eurozona invece a novembre si attesta al 4,9%, in aumento dal 4,1% di ottobre. 

Il 15 la Fed decide di accelerare sulla strada della riduzione degli acquisti di asset, raddoppiandoli dai precedenti 15 miliardi di dollari al mese a 30 miliardi a partire dal prossimo gennaio. Il tutto lasciando invariati i tassi d'interesse tra lo 0 e lo 0,25 per cento.

Il 16 dicembre la Bce decide di lasciare, come previsto, i tassi invariati tra lo 0 e lo 0,25%. Conferma inoltre la fine del Pepp (Pandemic emergency purchase programme), il programma di acquisto pandemico di asset, al 31 marzo 2022 ma, allo stesso tempo, incrementa la portata dell'App (Asset purchase programme) da 20 miliardi a 40 miliardi al mese nel secondo trimestre del prossimo anno.

Christine Lagarde annuncia che in base alle "condizioni attuali un rialzo dei tassi nel 2022 e' molto improbabile". A meta' mese la Bank of England decide di alzare il suo tasso di interesse di riferimento allo 0,25% dallo 0,10%. Si tratta del primo aumento in oltre 3 anni. e' la prima banca del G7 a decidere per l'aumento dei tassi.