Economia
Emma Bonino: solo chi ama il progetto europeo può riuscire a portarlo avanti
Al convegno dei giovani imprenditori di Confindustria, Emma Bonino fa un appassionato discorso da militante europeista. L'Europa per amore e per necessità
Emma Bonino difende il progetto europeo al convegno dei giovani imprenditori di Confindustria
Emma Bonino conquista i giovani imprenditori di Confindustria con un discorso pieno di passione in difesa del progetto europeo. La Bonino ha spiegato perché il progetto va difeso, parlando alle mente e al cuore della platea: “Non avete invitato solo un'europeista, ma una militante di questo progetto europeo come tutta la variegata famiglia radicale, per amore e per necessità. Vorrei darvi qualche elemento in più per amare il progetto europeo, per salvarlo: solo chi lo ama è credibile per portarlo avanti. Piantiamola con Europa sì, no, colà, poi bisogna negoziare a 27 o a 26 come in una famiglia. Dobbiamo tenercela stretta perché se alziamo un pochino lo sguardo, guardiamoci intorno: il 2016 è stato un anno di incertezza. In America abbiamo un presidente eterodosso per essere beneducati... diceva mia madre che la buona educazione è rivoluzionaria. Dall'altra parte c'è la Russia, presa in un progetto completamente irrealizzabile che però continua la marcia verso la potenza che fu dell'Unione Sovietica, piena di danni collaterali, basta pensare a Ucraina, Georgia... Più avanti c'è la Cina di cui si parla troppo poco, si muove in controtendenza. Sono rimasta impressionata dall'intervento cinese a Davos, sembrava l'unico difensore del sistema commerciale multilaterale aperto, sembrava un discorso liberale occidentale. Ma hanno anche presentato il progetto one belt one road di interconnessione di tre continenti, alla faccia dei fili spinati, un progetto da centinaia di miliardi. Sono anche nati una serie di sultanati, la Turchia, l'Arabia Saudita, le monarchie del Golfo... Ogni mattina ci si alza con una novità”.
Emma Bonino: solo chi ama il progetto europeo può riuscire a portarlo avanti. Si parla di uscire dall'euro: e i mutui in euro? E i debiti in euro delle aziende?
Ancora la Bonino: “La rottura diplomatica dell'Arabia Saudita con il Qatar avrà conseguenze pesanti, si tira dietro il problema della Turchia, della Russia, dell'alleanza con l'Iran. Se questo è il mondo che ci circonda, davvero qualcuno pensa che sia meglio che 28 staterelli vanno in giro da soli? Adesso l'Inghilterra dovrà rinegoziare 658 accordi commerciali bilaterali, vogliamo farlo anche noi? Il progetto europeo si è arenato, l'euro è stato un grande successo ma aveva una governance per il bel tempo ma non per il temporale, non avevamo l'ombrello. Ci serve una banca ultima, delle finanze, ci serve un ministro del Tesoro e quindi anche un bilancio e risorse proprie per investimenti. Ma mentre si dava per scontata la disintegrazione europea la gente chiamata a votare ha dato risposte opposte in Olanda, Francia, ma anche la sconfitta autoinflitta della May ha dimostrato che tutto questo entusiasmo per Brexit non c'è. Da noi c'è qualcuno che vuole uscire dall'euro, c'è anche l'idea della doppia moneta... Non c'è un giornalista che di fronte a questa proposta dica: e i milioni di italiani che hanno il mutuo in euro, e le aziende indebitate in euro? Siamo fuori di testa? Meglio rafforzare l'Unione europea, solo chi ama questo progetto, solo chi ne è convinto può avere la forza, la determinazione per portarlo avanti contro mari e monti. Non è solo banale ma risibile che a qualche mese dalle elezioni, prima sembrava mancasse solo qualche giorno, nessuno sappia con che metodo si andrà a votare, con che circoscrizioni, con che soglia di sbarramento e premio maggioranza. Non abbiamo manco deciso come si decide. Nella rinascita europea rischiamo di essere l'anello debole e perdente per l'incertezza politica”.