Economia
Eni e UNIDO: insieme per uno sviluppo sostenibile
Firmata dichiarazione congiunta per contribuire al conseguimento degli SDGs con una collaborazione pionieristica tra pubblico e privato
Eni e UNIDO: insieme per uno sviluppo sostenibile. Affaritaliani.it ha intervistato Claudio Descalzi, Amministratore Delegato Eni, e Alberto Piatti, Executive Vice President - Impresa Responsabile e Sostenibile.
La firma di oggi è motivo di grande soddisfazione, come ha spiegato ad Affaritaliani.it Claudio Descalzi: “L’obiettivo principale dell’accordo di oggi è mettere insieme pubblico e privato. Si tratta del secondo accordo che Unido firma con una società privata. Il fine è quello dello sviluppo delle infrastrutture, dell’educazione, della parte sanitaria nei paesi in via di sviluppo e in particolare in Africa. Abbiamo intenzione di portare nei paesi in via di sviluppo progetti legati all’innovazione che vedono un’applicazione delle nostre tecnologie nell’ambito dell’economia circolare, delle rinnovabili, dell’accesso all’energia, della conservazione delle foreste, della diversificazione industriale. Porteremo progetti operativi e concreti, in questa prima fase, nei paesi dell’area subsahariana. Il direttore generale UNIDO è pronto insieme a noi a far partire attività concrete e creare nelle altre società un senso di emulazione e sviluppare così altri progetti fra pubblico e privato, cosa – a questi livelli – molto rara. Noi siamo stati selezionati come società privata dopo una lunga due diligence in base a quello che abbiamo fatto nei termini di accesso all’energia; per i progetti agricoli realizzati in Africa; per i progetti in ambito sanitario ed educativo. Penso che UNIDO voglia dimostrare che il modello pubblico-privato funziona. I progetti di Eni che riguardano la parte delle rinnovabili e la parte del solare sono, tra gli altri, i pannelli flessibili (organici e riciclabili) che risultano essere più leggeri e trasportabili; la produzione di energia da moto ondoso con i modelli sviluppati nel ravennate in fase di sviluppo in Sicilia (n.d.r. per saperne di più: "Eni: così trasformiamo l’energia delle onde in energia elettrica"); nell’ambito dell’economia circolare possiamo citare la trasformazione dei rifiuti organici in energia. Si tratta di iniziative tecnologiche già implementabili che possono aiutare a cambiare il mix energetico nei paesi in via di sviluppo, che non avendo sistemi elettrici utilizzano le biomasse (quindi il legno, il carbone). Questo non solo è nocivo alla salute ma dà anche un impatto negativo alla riduzione della cattura della CO2. Il progetto è utilizzare la loro energia con un mix energetico che sia compatibile anche con gli obiettivi della Cop21”.
Alberto Piatti, Executive Vice President - Impresa Responsabile e Sostenibile, ha detto ad Affaritaliani.it: "L’impegno del settore privato ha un partenariato fattivo e concreto. Con Unido abbiamo due attività progettuali: una in Mozambico che riguarda un centro di capacitazione agraria che avrà come beneficiari più di mille persone e quattrocento studenti di un istituto agrario del nord del paese; il secondo progetto riguarda un centro di eccellenza di ricerca per le energie rinnovabili e l’accesso all’energia in Africa. Sviluppo significa dare un lavoro decente e un’attività generatrice di reddito che permetta alle persone di vivere in modo dignitoso. Quindi crediamo che la diversificazione economica e la possibilità di aggregare valore aggiunto nella catena agroalimentare siano uno dei primi luoghi di intervento in cui possiamo fare la differenza, tramite l’alleanza tra le Nazioni Unite (e in particolare un’agenzia che si occupa di sviluppo industriale) e un’impresa come Eni con una storica presenza in Africa. Stiamo spingendo molto affinché l’obiettivo numero 17 che riguarda il partenariato non sia uno slogan ma diventi un’alleanza concreta. In una situazione di povertà tale per cui al mondo quasi 3 miliardi di persone non hanno accesso all’energia pulita per cucinare (il cosiddetto clean cooking), un miliardo di persone non ha ancora accesso all’energia, 26 persone nel mondo posseggo la ricchezza di 3 miliardi e 800 milioni di persone, è impensabile che gli obiettivi dell’agenda al 2030 vengano raggiunti senza una fattiva collaborazione fra tutti gli attori (privato, privato sociale, pubblico e istituzioni). Sicuramente il lavoro, la diversificazione economica, la capacità di garantire a una famiglia il reddito minimo per poter mandare i figli a scuola e investire così sulle generazioni future sono l’impegno che ci vede più protagonisti. Per creare lavoro ci vuole energia e quindi l’accesso all’energia diventa la pietra angolare su cui costruire tutti gli altri gradini di questo sviluppo”.
Eni e l'Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale (UNIDO) hanno firmato una dichiarazione congiunta per l'avvio di un modello pionieristico di collaborazione pubblico-privato, finalizzato a contribuire al conseguimento degli SDGs
La dichiarazione è stata sottoscritta dall'Amministratore Delegato di Eni, Claudio Descalzi, e dal Direttore Generale di UNIDO, LI Yong, alla presenza di Giorgio Marrapodi, Direttore Generale della Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
“Dare vita ad alleanze tra una pluralità di stakeholder è fondamentale per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile”, ha detto il Direttore Generale UNIDO LI Yong. “UNIDO persegue attivamente accordi di collaborazione con business stakeholder, ed Eni e il Ministero italiano degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale condividono la nostra ambizione di promuovere un approccio di cooperazione tra pubblico e privato con altri partner”.
La dichiarazione delinea un nuovo modello pionieristico di cooperazione tra settore privato e Organizzazioni Internazionali nel quale i partner collaborano in modo sinergico accrescendo il valore delle reciproche esperienze per migliorare l'efficacia dei progetti.
La collaborazione tra Eni e UNIDO punta a contribuire al conseguimento degli SDGs mediante una cooperazione strategica focalizzata su aree di interesse comune, quali occupazione giovanile, catena di valore della filiera agroalimentare, energia rinnovabile ed efficienza energetica, in particolare in Africa.
Si prevede inoltre che la cooperazione produrrà molte altre interazioni concrete di business, che porteranno un crescente numero di collaborazioni tra pubblico e privato per un'industrializzazione sostenibile dell'Africa.
La cerimonia per la firma della dichiarazione si è tenuta presso il centro di ricerca di punta di Eni – l'Istituto Donegani di Novara – dove il gruppo sviluppa tecnologie innovative per energia sostenibile.