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Economia
Esclusivo/ "Ricostruire l'Ucraina costerà un trilione di dollari"
Un uomo passa davanti a un edificio danneggiato dai bombardamenti a Chernihiv,

Vi aspettate di più?
Sì, siamo molto grati per tutto quello che gli alleati occidentali stanno facendo per noi, anche perché hanno dimostrato di non credere alle illazioni che la Russia ha portato avanti, come la nostra intenzione di attaccarli con bombe sporche o addirittura nucleari. Siamo un popolo pacifico e siamo contenti di come il mondo Occidentale ha risposto. Però chiediamo altri aiuti, è una guerra di tutti perché la Russia non si fermerà all’Ucraina. Stiamo vedendo quanti disastri stanno facendo gli attacchi con i droni sulle nostre città, alcune delle quali sono rimaste senza energia per nove ore. All’Italia, ad esempio, chiediamo generatori di corrente e cavi, tutto quello che può aiutarci a ripristinare la corrente. La carenza di energia è un problema anche per l’acqua potabile e per il pompaggio dal sottosuolo verso gli acquedotti. Ma anche cibo: ci sono arrivati moltissimi camion pieni di pizza e Barilla ci ha mandato diversi alimenti. Se vinciamo noi, vincete anche voi, ecco perché ci serve supporto. 

C’è però anche una crisi umanitaria: ci vuole raccontare qualche numero? Esistono zone più “sicure”?
L’intera popolazione ucraina è sotto pressione, con sei milioni di persone che sono rimaste senza casa, in particolare in zone come Karkiv o Mykolaiv che sono costantemente sotto i bombardamenti. Neanche Kiev è più sicura e qui si può morire ogni giorno, basta un minuto. La situazione sta peggiorando a causa della carenza di energia, stiamo cercando cibo che possa essere consumato, ci servono letti, coperte termiche, prodotti per l’infanzia. Le persone stanno perdendo il lavoro e i loro introiti, non siamo più in grado di aiutare le persone come vorremmo. Prima dello scoppio della guerra il 2% della popolazione era povero, ora siamo al 22% e, se la guerra continua, il prossimo anno arriveremo al 55% secondo le stime della Banca Mondiale. 

Com’è il clima in questo momento?
Al momento siamo fortunati: ci sono circa 14 gradi di giorno con il sole e di notte siamo tra i 5 e gli 8 gradi. Ma l’inverno può essere durissimo, si può arrivare anche a -20, -25 gradi con molta neve. Stiamo lavorando per creare dei rifugi in modo che la gente possa trovare un conforto. 

Torniamo alla geopolitica: ritiene che l’Ucraina debba entrare nella Nato o sarebbe più corretto che rimanesse neutrale, sorta di cuscinetto tra Oriente e Occidente?
Abbiamo già dimostrato di essere totalmente eleggibili per essere parte della Nato. Credo che la Russia abbia iniziato questa guerra 8 anni fa, ha occupato i territori del nostro Paese e ha mostrato di voler continuare ad alzare l’asticella. Non ci può essere alcuna discussione sulla nostra neutralità. Il memorandum di Budapest ha fallito, non c’è spazio per una nostra non belligeranza. Per il nostro comandante in capo, vincere questa guerra è un piccolo momento di riposo prima della prossima aggressione da parte della Russia. Per questo vogliamo sconfiggerla su ogni terreno: militare, diplomatico, economico.  

Alcuni esponenti del governo italiano si sono mostrati più tiepidi verso l’Ucraina: teme un ridimensionamento del nostro impegno nei vostri confronti?
Abbiamo avuto ieri 28 ottobre una call con il G7 allargato e il rappresentante italiano ci ha rassicurato che proseguirete con le sanzioni. Mi fido di quanto è stato detto, siamo contenti di poter sviluppare la nostra relazione con l’Italia.

Torniamo al price cap: vi aspettate che venga sviluppato già durante la prossima riunione dell’Ue?
Sì, attendiamo con ansia. Più bassi saranno i profitti della Russia, prima finirà questa guerra.

Siete fiduciosi?
Nessuno può esserlo. Voglio essere speranzosa che la guerra possa finire presto. Ho scelto di non lasciare l’Ucraina, mio figlio di tre anni vive qui e ogni giorno temo per la sua vita. Se vogliamo che questo conflitto finisca dobbiamo fare in modo che non ci sarà, mai più, possibilità di nuove azioni bellicose contro l’Ucraina. 

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