Economia

Fed: alza tassi di interesse allo 0,75%. Stime Pil Usa +2,1% nel 2017

Fed: occupazione continua a rafforzarsi, inflazione in ripresa

Fed: alza tassi di interesse allo 0,75%


La Federal Reserve ha alzato, come previsto, i tassi di interesse dello 0,25%, portandoli dallo 0,5% allo 0,75%. La banca centrale americana non aumentava il costo del denaro dallo scorso dicembre, quando un altro aumento dello 0,25%, il primo in quasi dieci anni, pose fine a una lunga epoca di tassi a zero.


Fed: aumenta stime Pil Usa, +2,1% nel 2017


La Federal Reserve ha rivisto lievemente al rialzo le stime sulla crescita del Pil degli Stati Uniti, ora attesa all'1,9% quest'anno, al 2,1% nel 2017, al 2% nel 2018 e all'1,9% nel 2019. Lo scorso settembre l'espansione del Pil era prevista all'1,8% nel 2016, al 2% nel 2017 e nel 2018 e all'1,8% nel 2019. Migliorano anche le stime sul tasso di inflazione nel 2016, ora visto all'1,5% (1,3% secondo i dati di giugno), mentre restano invariate quelle per gli anni successivi: (1,9% per il 201, 2% per i due anni successivi. Rispetto alle proiezioni di settembre, infine, il tasso di disoccupazione stimato passa dal 4,8% al 4,7% nel 2016 e dal 4,6% al 4,5% nel 2017, mentre e' confermata la stima di un tasso di disoccupazione al 4,5% per il 2018 (si passa dal 4,6% al 4,5% per il 2019).


Fed: occupazione continua a rafforzarsi, inflazione in ripresa


Nelle ultime settimane "il mercato del lavoro Usa ha continuato a rafforzarsi" e nel secondo semestre "l'attivita' economica si e' espansa in maniera moderata", mentre gli indicatori dell'inflazione, pur ancora bassi, si sono ripresi "in maniera considerevole". E' il quadro dipinto dalla Federal Reserve nel comunicato diffuso al termine del direttivo. La banca centrale Usa ha sottolineato inoltre la crescita "moderata" della spesa per consumi, mentre gli investimenti fissi rimangono deboli. La Fed prevede che, con i graduali aggiustamenti della politica monetaria, "l'attivita' economica si espandera' a un ritmo moderato e le condizioni del mercato del lavoro si rafforzeranno ulteriormente", laddove si prevede che l'inflazione "salga al 2% nel medio termine una volta dissipati gli effetti dei passati cali del prezzo dell'energia e dell'importazione". I rischi relativi a queste prospettive, aggiunge la Fed, appaiono "bilanciati".