Economia
Tasse, l'Imu solo per i più ricchi? Anche l'Ue cede al populismo
Padoan nicchia: non è una buona idea. Ecco perché la raccomandazione di Bruxelles non funzionerebbe
Anche Bruxelles cede al populismo: la Commissione europea, nelle raccomandazioni all’Italia rese note stamane, ha anche chiesto al nostro Paese di rilanciare la riforma del catasto, bloccata da Matteo Renzi col pretesto che una simile riforma comporterebbe inasprimenti fiscali per alcune fasce di contribuenti, in particolare per i proprietari ad alto reddito come vorrebbe ora la Commissione Ue. Da premettere che un’imposta patrimoniale anche sulla prima casa esiste praticamente in tutto il mondo, mentre in Italia, dove il quadro normativo negli ultimi anni è cambiato più volte diametralmente, le prime case sono esenti da Imu e Tasi a partire dal 2016 salvo che nel caso di castelli, ville e abitazioni signorili.
Così quando il ministro dell’Economia e Finanze, Pier Carlo Padoan, commenta che “cambiare idea su una tassa che è stata da poco cambiata non è una buona idea” non si può dargli del tutto torto. In realtà la Ue sull’Imu ha sempre criticato l’Italia, sottolineando già nel 2013 come l’imposta all’epoca in vigore non tenesse sufficientemente conto delle disuguaglianze tra cittadini e dunque non rispettasse appieno lo spirito dall’art. 53, secondo comma, della Costituzione italiana secondo cui “il sistema tributario è informato a criteri di progressività”.
Far pagare aliquote fiscali più elevate a chi gode di redditi più elevati appare dunque costituzionalmente ineccepibile, ma economicamente ha senso il suggerimento di Bruxelles? Come sempre dipende da come verrebbe tradotto nell’ordinamento italiano: come fece già notare l’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, se la riforma catastale coincidesse con una rivalutazione improvvisa e duratura delle rendite catastali, non necessariamente aderenti ai reali valori di mercato degli immobili, si rischierebbe di veder balzare un debito d’imposta, destinato a rimanere invariato negli anni anche se, come possibile, i prezzi degli immobili, da poco in moderata ripresa dopo anni di crisi, tornassero a scendere.
In casi estremi si potrebbe avere un effetto diametralmente opposto a quello auspicato dalla Commissione Ue, ossia creare una discriminazione tra chi, potendo godere di redditi elevati sarebbe comunque in grado di conservare la proprietà dell’immobile e chi, non avendo redditi sufficienti a pagare l’Imu, si troverebbe costretto a venderlo. Il discorso rischia di farsi complesso, perché occorrerebbe valutare se acquistare casa sia sempre e solo un buon investimento o non sia meglio in alcuni casi optare per la locazione e destinare i capitali altrimenti immobilizzati ad altri impieghi.
(Segue...)