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Economia
Giappone, Pil 2015 +0,5%. Abenomics a rischio fallimento

LA CINA CONTINUA A PERDERE SLANCIO/ Le esportazioni in dollari dalla Cina sono scese a febbraio per l'ottavo mese consecutivo in termini annuali, mentre la seconda maggiore economia al mondo continua a perdere
slancio. Le esportazioni sono scese del 25,4% rispetto all'anno precedente dopo il calo dell'11,2% a gennaio, come mostrano i dati pubblicati
dall'amministrazione generale delle dogane. Il dato indica che le spedizioni della Cina verso l'estero, un tempo importante fattore di crescita, continuano a pesare sulla performance economica complessiva.

L'economia nipponica si è contratta dello 0,3% nel quarto trimestre rispetto ai precedenti tre mesi, meglio dell'atteso -0,4%. Nel 2015 il Pil del Giappone è salito dello 0,5% contro il +0,4% inizialmente previsto. Rispetto all'anno precedente, sempre nel periodo ottobre-dicembre, la flessione è stata invece dell'1,1%: un dato rivisto al rialzo rispetto alle iniziali previsioni che indicavano una contrazione dell'1,4%. Gli investimenti delle aziende sono cresciuti dell'1,5% su base congiunturale e anche in questo caso il dato è stato rivisto al rialzo rispetto all'iniziale 1,4%.

In calo invece i consumi privati, che contribuiscono al 60% del pil del Sol Levante: la flessione è stata dello 0,9% superiore alla previsione di un calo dello 0,8%. Il dato non basta a rimettere l'economia giapponese sui binari di una crescita sostenuta, per cui crescono le attese per il vertice della Boj, previsto la prossima settimana. I mercati si aspettano nuove misure di stimolo.

I dati sul Pil mostrano un buon andamento dell'export e della spesa delle imprese, mentre resta debole la spesa dei consumatori e i salari non crescono. Contrariamente alla previsioni, è calato infatti l'indicatore Economy Watchers' giapponese, che a febbraio scende a 44,6 punti rispetto ai 46,6 punti del mese precedente, secondo le rilevazioni annunciate oggi dall'Ufficio di gabinetto. Gli economisti avevano, invece, stimato un incremento a 47,4 punti.

La soglia dei 50 punti rappresenta lo spartiacque tra una visione ottimista delle prospettive dell'economia e una pessimista. Giù anche l'indice relativo all'outlook che scende a 48,2 punti a febbraio dal 49,5 di gennaio. La flessione era attesa a 49,3 punti. Il Paese corre il rischio di cadere in un'altra recessione nonostante gli sforzi del primo ministro Shinzo Abe per stimolare la crescita economica.

Inoltre, il Giappone ha registrato a gennaio un surplus delle partite correnti per il diciannovesimo mese consecutivo, visto che il considerevole introito proveniente dagli investimenti esteri ha piu' che compensato il deficit nel commercio internazionale. Il surplus delle partite correnti, la misura piu' ampia del commercio giapponese con il resto del mondo, ha raggiunto a gennaio 520,8 miliardi di yen prima dell'aggiustamento stagionale, pari a circa cinque volte il livello dell'anno precedente, secondo i dati pubblicati oggi. Il dato e' inferiore ai 745,2 miliardi di yen di surplus previsti dagli economisti intervistati dal Nikkei e dal Wall Street Journal.

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