Economia
Governo, Giovani Confindustria: "No alla flat tax: servono Tap e Tav"
Alessio Rossi, presidente dei giovani industriali: "Non vogliamo pagare meno degli altri, vogliamo essere trattati con equità"
I giovani di Confindustria aprono al confronto con il governo ("dove c'e' cambiamento, noi ci siamo"), propongono alla nuova classe politica "un patto generazionale" non fosse altro per un'affinita' di eta', ma fissano paletti ben saldi all'esecutivo Conte e al ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, i cui impegni programmatici sono bocciati. La flat tax? "No grazie", dice il presidente, Alessio Rossi, dal palco di Rapallo dove si svolge il 48esimo Convegno dell'associazione. "Ci serve una tassazione giusta, non piatta. Sostenibile", dice Rossi secondo il quale "se la flat tax e' insostenibile per le casse dello Stato diciamo, diciamo: no grazie".
Disco rosso anche al reddito di cittadinanza: "non e' lo Stato che deve creare lavoro o reddito, a quello ci pensa l'impresa. Lo Stato deve essere abilitatore di crescita, per questo abbiamo bisogno di continuare con il Piano Impresa 4.0, di energia a basso costo, di un sistema di tassazione chiaro", afferma il numero uno dei Giovani di Confindustria, che invita poi a non stravolgere le riforme del passato in materia di pensioni e lavoro. Certo, premette, "al governo del cambiamento, noi diciamo: per le imprese, dove c'e' cambiamento c'e' sempre un'opportunita'; noi ci siamo, ora. Vogliamo essere chiari, e' all'Italia che offriamo il nostro valore piu' alto: la lealta'", e "con tutti i governi collaboriamo in maniera affidabile", anche con l'esecutivo targato Lega-M5s. "Sappiamo che non saremo sempre d'accordo, e sara' proprio in questi momenti che dovremo parlarci in maniera laica", ma allo stesso tempo chiara fin da subito, mettono le mani avanti gli imprenditori del futuro. Innanzitutto "ribadiremo che il Jobs act ha creato 850 mila posti di lavoro in piu', e questo per noi e' un risultato positivo, un risultato importante", mentre la riforma Fornero "e' un mattone della sostenibilita' dei conti pubblici, perche' non c'e' giustizia nell'indebitare la nostra generazione, gia' subissata dal debito".
Semmai, il paese ha bisogno come il pane di infrastrutture, "sia materiali sia immateriali", il vero volano "per la crescita e l'innovazione", in modo che l'Italia possa essere "la piattaforma logistica dell'Europa". In particolare, parlando ancora di infrastrutture, "abbiamo bisogno di Tap, Terzo valico e Tav", perche' "avere centinaia di camion che attraversano la Val di Susa non e' sostenibile". E non si faccia autolesionismo con l'Ilva, adesso che Arcelor Mittal e' in dirittura d'arrivo "con un piano di 2,3 miliardi di investimenti, di cui 1,1 per il risanamento ambientale: non si scherza con 20 mila posti di lavoro, non si scherza con l'1% del Pil del paese, con un'azienda che ha cassa ancora per un mese. E' insostenibile", dice Rossi.
Fissati i paletti con la nuova maggioranza di governo, affermata la disponibilita' al confronto leale con il governo, per i Giovani imprenditori italiani arriva il momento della proposta: "un patto generazionale" con i politici under 40, un'alleanza "che serva a contaminarci positivamente, attivandoci in modo reciproco". Le ultime elezioni, in effetti, hanno portato in dote una Camera dei Deputati con un'eta' media di 44 anni, "la piu' giovane assemblea della storia, per la prima volta sotto i 45 anni, con 243 deputati under 40. Allora domandiamoci: non sara' arrivato il momento di allearci, imprenditori e parlamentari, per costruire insieme il futuro del paese? Sono piu' le cose che ci uniscono, rispetto a quelle che ci dividono, ne siamo convinti. Stringiamo", e' l'appello finale, "un patto generazionale che serva a contaminarci positivamente, attivandoci in modo reciproco. Quello che facciamo non vi e' indifferente, quello che fate ci interessa".