Economia

Governo, nuovo affondo di Bonomi: "Manca visione, Paese nell'incertezza"

Torna all'attacco il numero 1 di Confindustri Bonomi: "Al governo manca visione complessiva. Paese nell'incertezza"

Bonomi: "Manca visione complessiva, Paese nell'incertezza"

Il Paese e' nell'incertezza perche' manca una "visione complessiva" basata su priorita' chiare. A dirlo, in una lettera interna, il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi. "Il complesso delle misure pubbliche assunte in questi ultimi mesi ci hanno visto esprimere una forte criticita' di fondo, rispettosa delle prerogative del governo, ma sin qui irrisolta. - sottolinea - L'incertezza del Paese, richiamata efficacemente 18 agosto da Mario Draghi, e' figlia della mancanza di una visione complessiva, basata su chiare priorita' strategiche e su scelte conseguenti e necessarie per il decollo del Paese. I numerosi interventi specifici, i bonus frammentati e nuovi fondi accesi presso ogni Ministero, non sono certo stati la risposta articolata ed efficace che ci aspettavamo". "Negli ultimi mesi le imprese, sono state aspramente criticate per aver posteggiato la chiusura di alcune aree del paese a fronte della diffusione del Covid. E' un falso assoluto, perche', fin dall'inizio di marzo, nelle mie interviste, ho sempre dichiarato che chiedevamo scelte rapide e basate sul sistema delle 'tre D': dispositivi, dati, diagnostica", aggiunge Bonomi.

Bonomi: "Protrarre binomio cig-no licenziamenti è un errore"

Protrarre la scelta di congelare il mercato del lavoro con ammortizzatori e blocco licenziamenti "a oltranza è un errore molto rischioso". Così il numero uno di Viale dell'Astronomia, Carlo Bonomi ha continuato nella lettera. "La scelta operata dal Governo e' stata di estendere gli ammortizzatori e vietare per legge i licenziamenti. Vista la severità delle misure di lockdown che si sono rese necessarie di fronte al morso del Covid, quella scelta poteva essere giustificata. Ma protrarla a oltranza e' un errore molto rischioso", ha

Si terrà il 29 settembre l'assemblea pubblica di Confindustria. A comunicarlo è il presidente dell'Associazione, Carlo Bonomi, in una lettera ai presidenti delle Associazioni confederate. Per via del lockdown, il tradizionale appuntamento annuale dell'associazione era, infatti, saltato. 

aggiunto, sottolineando che "la quota di italiani sotto l'ombrello della protezione statale oltrepassa gli 8 milioni di cittadini".

"Per noi imprese, restare ancorati all'idea della Cig, cioe' tentare di congelare il lavoro dov'era e com'era, e' in molti casi un errore profondo, poiche' ritarda le riorganizzazioni aziendali, i nuovi investimenti e le nuove assunzioni che pur son necessarie e a cui dobbiamo pensare", ha aggiunto. "Piu' si protrae nel tempo ll binomio "Cig per tutti-no licenziamenti" piu' gli effetti di questo congelamento potrebbero essere pesanti, in termini sociali e per Ie imprese", scrive in conclusione della lettera Bonomi.

In un altro passaggio il capo di Confindustria scrive: "Se pur vero che nessuno era preparato a gestire gli effetti di una pandemia di questa natura e' altrettanto vero che tutti i provvedimenti messi in campo in questi mesi, che hanno impegnato risorse ingenti per circa 100 miliardi di euro, non hanno sciolto alcun nodo che imbriglia la crescita del nostro paese - e continua - Il Recovery Fund europeo non e' "un bancomat illimitato per ogni tipo di misura", come molti si illudono. A sottolinearlo, in una lettera interna, il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi. Chi pensa cio', aggiunge, "dimentica che in poche settimane il Governo deve predisporre un piano concreto per gli impieghi in linea con precise priorita' indicate dall'Unione", con le risorse che non devono essere usate per "bonus a pioggia, conferme di Quota 100 o per tagli alle tasse non sostenuti da revisioni della spesa". Il Governo, ha aggiunto, ha ora "il dovere di presentare delle proposte concrete" e deve "mettere da parte ogni pregiudizio antieuropeista" come quello sul Mes sanitario "piu' che mai necessario". 

Gli industriali - scrive ancora Bonomi - devono essere uniti per trasformare il Paese o il loro compito sara' piu' improbo. A dirlo, in una lettera interna, il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi. "Se non saremo uniti negli obiettivi prioritari per cui ci battiamo, nel respingere le polemiche e anche i tentativi di intimidirci, allora diventera' ancora piu' improbo il tentativo di trasformare l'Italia in quel Paese dell'innovazione permanente, capace di accogliere e trattenere i nostri figli, che, noi sappiamo, essa puo' e deve essere", scrive Bonomi. Per il leader degli industriali c'e' "un blocco di partiti politici e pezzi di societa' italiana" che attraverso "erronee illusioni crede di rinviare o impedire la necessita' di innovazioni profonde nel sistema pubblico e nelle rendite improduttive che alimenta"; da questo blocco, aggiunge, arrivano "tentativi di vera e propria intimidazione delle imprese, per indurle a tacere".