Ilva, Di Maio: "La gara non è questione chiusa. Pubblicherò parere Avvocatura"
Ilva, Il ministro dello Sviluppo Economico ribadisce che il parere dell'Avvocatura verrà pubblicato tra quindici giorni, al termine della procedura
"Per annullare la gara sull'Ilva non basta che ci sia l'illegittimità, ci vuole anche un altro semaforo che si deve accendere, quello dell'interesse pubblico" che stiamo "verificando". Lo ha sottolineato il ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, ad Agorà Estate su Rai3 aggiungendo che se il privato, cioè gli indiani di ArcelorMittal "ha fatto bene e in buona fede, è il pubblico ha fatto un macello: tutte le procedure non sono state rispettate". Per Di Maio "l'irregolarità più grande è che sono state cambiate le regole del gioco quando il 'campionato' era in corso". E invece, ha concluso, "se la gara si faceva bene si poteva arrivare a 13 mila" occupati al termine del percorso, contro i 10 mila definiti nell'accordo con ArcelorMittal.
Quella di tenere riservato il parere sulla gara per l'Ilva è una richiesta arrivata dalla stessa Avvocatura dello Stato perché "se lo pubblico vizio la procedura e compiano" una irregolarità: "ma fra 15 giorni tutti potranno leggerlo". Lo ha affermato il vicepremier Luigi Di Maio, intervistato da Agorà, su Rai3.
"Per annullare la gara sull'Ilva non basta che ci sia l'illegittimità, ci vuole anche un altro semaforo che si deve accendere, quello dell'interesse pubblico" che stiamo "verificando". Se il privato, cioè gli indiani di ArcelorMittal "ha fatto bene e in buona fede, è il pubblico ha fatto un macello: tutte le procedure non sono state rispettate".
Per Di Maio "l'irregolarità più grande è che sono state cambiate le regole del gioco quando il 'campionato' era in corso". E invece, ha concluso, "se la gara si faceva bene si poteva arrivare a 13 mila" occupati al termine del percorso, contro i 10 mila definiti nell'accordo con ArcelorMittal.