Industria, a febbraio fatturato +0,5%. Ordini in calo dello 0,6%
A febbraio il fatturato dell'industria e' aumentato su base congiunturale dello 0,5%, dopo la marcata flessione del mese precedente. Nella media degli ultimi tre mesi, l'indice complessivo cresce dell'1,8% sui tre mesi precedenti. Lo rende noto l'Istat, precisando che l'andamento congiunturale del fatturato a febbraio e' trainato da un incremento sul mercato interno (+0,8%), mentre una lieve flessione si registra su quello estero (-0,1%). Gli indici destagionalizzati del fatturato per raggruppamenti principali di industrie segnano il maggior incremento congiunturale per i beni strumentali (+3,2%), mentre i beni di consumo mostrano la flessione piu' rilevante (-0,9%).
Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 20 come a febbraio 2017), il fatturato totale cresce in termini tendenziali del 3,4%, con incrementi del 3,8% sul mercato interno e del 3,0% su quello estero. Per il fatturato l'incremento tendenziale piu' rilevante si registra nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (+9,2%), la maggiore diminuzione riguarda invece le industrie tessili e abbigliamento (-4,6%). Sul fronte degli ordinativi, sempre a febbraio si registra un lieve calo congiunturale (-0,6%), che segue quello del mese precedente; nella media degli ultimi tre mesi l'indice mostra, invece, una crescita del 2,4% sui tre mesi precedenti. Gli ordinativi interni diminuiscono dell'1,1%, mentre per quelli esteri si stima una leggera crescita pari allo 0,1%.
L'indice grezzo degli ordinativi segna un aumento tendenziale del 3,4%. L'incremento maggiore si registra nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (+10,8%); l'unica diminuzione si osserva nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-12,9%). Per l'Unione Nazionale Consumatori si tratta di "dati non entusiasmanti. Mentre il fatturato cresce sia su base mensile che annua, gli ordinativi salgono rispetto a febbraio 2017, ma scendono rispetto a gennaio 2018.
In particolare, calano quelli interni dell'1,1%. Insomma, anche se i dati non sono negativi, non c'e' da stare allegri, specie se si considera il gap che va ancora colmato rispetto ai valori pre-crisi. L'incredibile sproporzione tra i dati interni e quelli esteri, sia per il fatturato che per gli ordinativi, dimostra che il problema dell'Italia e' la domanda interna troppo bassa. Speriamo che il prossimo Governo rilanci la capacita' di spesa delle famiglie italiane" spiega il presidente Massimo Dona.