Economia

Inflazione, Confcommercio: a maggio +0,5% su mese, su anno scende a 7,8%

di Redazione Economia

Lieve crescita dei consumi, sostenuti dal turismo straniero

Inflazione, Confcommercio stima un aumento dell0 0,5% a maggio e un valore del 7,8% su base annua

Dopo il rimbalzo di aprile l’inflazione è attesa tornare sul percorso di progressivo rientro. Lo scrive l'ufficio studi di Confcommercio nella sua analisi periodica sulla congiuntura stimando per il mese di maggio un aumento dello 0,5% congiunturale e una crescita del 7,8% nel confronto annuo. "L’andamento degli ultimi mesi, meno favorevole rispetto alle attese, continua a riflettere le turbolenze che ancora attraversano il mercato degli energetici e il progressivo trasferimento alla fase finale delle tensioni che si erano accumulate nei mesi precedenti" conclude l'analisi.

Confcommercio, consumi in lieve crescita sostenuti dal turismo straniero

Ad aprile 2023 l’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) ha evidenziato un incremento dello 0,2% sullo stesso mese del 2022. Lo scrive l'ufficio studi di Confcommercio nella sua analisi periodica sulla congiuntura spiegando che il dato è sintesi di un aumento della domanda per i servizi (+4,5%) e di una flessione di quella relativa ai beni (-1,5%). Le famiglie continuano, al di là delle criticità indotte dall’inflazione sui bilanci familiari, nel percorso di recupero della domanda favorendo quelle voci di spesa che considerano più rappresentative della ritrovata 'libertà'.

Anche ad aprile 2023 la domanda delle famiglie è stata sostenuta principalmente dal recupero della componente relativa ai servizi (+4,5% nel confronto con lo stesso mese del 2022), situazione favorita anche dal progressivo miglioramento del turismo straniero. Confcommercio segnala come "per molti servizi (ricreativi, alberghieri e della ristorazione) l’eccezionale caduta rilevata nel 2020 non sia stata ancora recuperata, in quanto la distanza percentuale con i volumi registrati nello stesso periodo del 2019 supera ancora le due cifre".

Relativamente ai consumi di beni, dopo la stagnazione di marzo la domanda è tornata a registrare un ridimensionamento nel confronto annuo. Ad aprile la stima per l’aggregato indica -0,4%. Il settore dell’automotive si conferma il più dinamico, con una variazione tendenziale del 16,9%. I recuperi degli ultimi mesi hanno, comunque, solo parzialmente ridotto la distanza con i livelli di spesa reale del 2019. Tra le altre voci si conferma in netta riduzione, nel confronto annuo, la domanda per l’energia elettrica (-7,0%), per i mobili (-7,8%), per gli alimentari (-3,0%) e per gli elettrodomestici (-0,8%). Relativamente all’abbigliamento e alle calzature il modesto segnale di recupero (+0,7% su aprile 2022) non attenua le difficoltà del settore.